Indotto Eni, sindacati chiedono incontro con aziende: operai da ricollocare per evitare tagli

 
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Gela. I cantieri della nuova green refinery vanno verso la fase conclusiva e la stabilità occupazionale che dura ormai da mesi nello stabilimento Eni di contrada Piana del Signore potrebbe risentirne, soprattutto nell’ottica dei tanti operai dell’indotto. I metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm, in questa fase, stanno cercando di evitare la perdita di posti di lavoro. Negli ultimi giorni, è partita la richiesta d’incontro ad almeno tre aziende dell’indotto, tra queste sicuramente Sudelettra e Icel. I sindacati vogliono capire se ci siano le condizioni per l’assorbimento di circa quindici operai che stanno per concludere la loro esperienza tra le fila dell’azienda Techimp, impegnata nella realizzazione di un impianto all’isola 5 della fabbrica di contrada Piana del Signore. Allo stesso tempo, si cercherà di assicurare il collocamento di ex Amarù, fino ad ora non assorbiti da altri gruppi. Almeno quattro di loro dovrebbero ottenere un contratto con Revisud.

I segretari provinciali Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese sono impegnati nel confronto con gli imprenditori dell’indotto, anche in base agli accordi stipulati nel recente passato. Con il graduale completamento dei cantieri e in attesa di risposte certe sulla base a terra per il gas, salvaguardare l’occupazione nell’indotto diventa prioritario.

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