Indotto, mancato rinnovo ad operaio: Cacici, “scelta va chiarita con un incontro”

 
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Gela. Un mancato rinnovo contrattuale che la segreteria provinciale dell’Ugl metalmeccanici vuole verificare. Il segretario provinciale della sigla sindacale, Francesco Cacici, ha deciso di chiedere un incontro con i responsabili di Sicilsaldo. L’operaio Salvatore Mondello ha segnalato, anche pubblicamente, di non aver ottenuto il rinnovo del contratto con l’azienda, ipotizzando che la scelta potesse collegarsi al suo rifiuto di effettuare straordinari, sotto soglia contrattuale. Dopo anni di lavoro nell’indotto di raffineria, si è ritrovato senza occupazione. “Nei prossimi giorni metterò in pratica ogni azione utile a chiarire questa vicenda, chiedendo spiegazioni al datore di lavoro sul mancato rinnovo del contratto del lavoratore, il quale, nei mesi alle dipendenze della Sicilisaldo, da quanto a mia conoscenza, ha adempiuto in modo adeguato alle mansioni assegnate e non ha mai avuto alcun richiamo formale da parte dalla società. A tal proposito, mi impegno sin da ora a verificare personalmente i motivi per cui lo stesso non ha attenuto il rinnovo del contratto e se la società non abbia, nel frattempo, contrattualizzato qualche altro lavoratore con le stesse mansioni, circostanza ammessa dalla legge ma che richiederebbe comunque delle spiegazioni da parte della Sicilisaldo. Tuttavia, a detta del lavoratore – dice il segretario Ugl Francesco Cacici – il mancato rinnovo potrebbe essere dovuto ad alcune lamentele riguardo al compenso per attività di lavoro straordinario, prestate anche il sabato e la domenica, e pagate sei euro l’ora. A prescindere o meno dal nesso tra il mancato rinnovo e la questione degli straordinari sottopagati, qualora questo fosse vero si tratterebbe di una circostanza intollerabile e che richiederebbe opportune verifiche da parte delle rimostranze sindacali”.

Già dopo che il lavoratore, impegnato nell’indotto di Eni, ha segnalato il mancato rinnovo, da Sicilsaldo hanno escluso decisioni non in linea con la normativa. “Come azienda che opera su più commesse – è stato riferito – abbiamo la nostra autonomia gestionale. Se si conclude una delle commesse avviate, con lavoratori che hanno estensioni contrattuali per periodi più lunghi, dobbiamo provvedere a ricollocarli. Così, è successo anche in questo caso. Abbiamo dato priorità a lavoratori i cui contratti non erano ancora scaduti e che sono stati collocati in questa commessa. Quello di questo lavoratore non è l’unico caso di contratto non rinnovato. La nostra attività aziendale è costantemente monitorata da advisor esterni, le cui conclusioni sono poi riferite a tutti i nostri clienti e incidono sui rinnovi dei rapporti contrattuali e delle commesse. Ci muoviamo nel pieno rispetto di ogni disciplina normativa. Il lavoratore è stato solo sostituito”.

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