Indotto, nuove aziende per ponteggi e coibentazione: saranno ricollocati operai “Puccio”

 
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L'impianto Btu di Eni all'interno della raffineria

Gela. Le recenti gare d’appalto, per i contratti nell’indotto della raffineria Eni, hanno posto l’esigenza di rivedere la collocazione di almeno ventidue operai, che sono ancora alle dipendenze dell’azienda “Puccio impianti”. Sono però destinati a transitare in altre società, che hanno ottenuto i contratti per la coibentazione e i ponteggi, fino ad oggi affidati proprio a “Puccio impianti”. Si è già tenuto un primo tavolo, coordinato da Sicindustria. I ventidue operai sono a tempo indeterminato e verranno ricollocati nelle società che hanno ottenuto l’affidamento dei lavori. Gli imprenditori avrebbero già dato una disponibilità di massima, in una vicenda che viene seguita, a livello sindacale, sia dalle segreterie di categoria che da quelle confederali di Cgil, Cisl e Uil. Per i ponteggi, i contratti sono andati, per una quota, all’Ati composta da “Tes” e dalla romana “Sicoi”, mentre per l’altra alla “Medi group”. Le coibentazioni, invece, sono state ottenute da “Riva&Mariani” e dalla “Tcd”. Per i quindici ponteggiatori e per i sette lavoratori delle coibentazioni dovrebbe esserci una ricollocazione, non appena l’attività della “Puccio impianti” sarà conclusa, almeno per i comparti interessati dai contratti assegnati. Valutazioni verranno fatte anche per eventuale personale, non a tempo indeterminato, o comunque per quello collocato nella lista di disponibilità dell’indotto, che spesso ha fatto molto discutere.

Bisognerà comunque valutare le esigenze lavorative e la mole di attività da svolgere, sempre su commissione di Raffineria. La fase delle gare d’appalto era tenuta sotto stretta osservazione dai sindacati, anzitutto nell’ottica di mantenere i livelli occupazionali nell’indotto, senza un eventuale taglio del personale, soprattutto se locale.

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