Industria e malattie, i dati shock dell’Iss: Farruggia, “vogliamo acquisire il rapporto Sentieri”

 
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Gela. I dati del nuovo rapporto Sentieri, appena resi noti dai ricercatori dell’Istituto superiore di sanità, lanciano l’ennesimo allarme sulla gravità delle patologie che si abbattono su chi vive nei territori a rischio, quelli contaminati da decenni di presenza industriale e non solo. Quasi dodicimila morti in otto anni e un rischio che supera la media nazionale del 4-5 per cento. Tra le aree prese in esame, c’è anche quella di Gela, oltre a Taranto, Casale Monferrato, il Sulcis, così come il litorale flegreo. Tradotto in numeri freddi, dal 2006 e fino al 2013 sono 5.267 i decessi in eccesso tra la popolazione maschile e 6.725 in quella femminile, tutti concentrati nei siti di interesse nazionale, dove sono presenti raffinerie, centri di produzione, discariche, aree portuali, inceneritori, miniere e centrali elettriche. Sono 5.285 i decessi per tumori e 3.632 per malattie dell’apparato cardiocircolatorio. Una vasta parte della ricerca, inoltre, è dedicata alle conseguenze registrate sulla popolazione più giovane e sui bambini. Nei territori a rischio, compresa l’area di Gela (già classificata Sito di interesse nazionale), la media viene sforata del 9 per cento, quando si tratta di tumori maligni, in una fascia di età che va da 0 a 24 anni.

I nuovi dati. Rispetto ai coetanei che vivono in aree non contaminate, la percentuale di incidenza è addirittura superiore del 62% per i sarcomi dei tessuti molli, del 66% per le leucemie mieloidi acute e del 50% per i linfomi Non-Hodgkin. Davanti all’ennesimo monito dei ricercatori, anche in municipio qualcosa sembra muoversi. “Cercheremo di acquisire l’intero rapporto – spiega il presidente della commissione ambiente e sanità Virginia Farruggia – sono dati che vanno approfonditi, come abbiamo già fatto in passato. Non si possono trascurare i risultati emersi dal nuovo rapporto Sentieri”. La grillina e gli altri componenti della commissione Giuseppe Ventura, Salvatore Farruggia, Maria Pingo e Crocifisso Napolitano, non escludono quindi di riprendere il dossier malattie-industria. “Personalmente – conclude Farruggia – cercherò di attivare i miei riferimenti politici, sia alla Regione sia al parlamento, il caso va portato in tutte le sedi opportune”. La scia dei morti, purtroppo, non conosce stagioni politiche.

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