Industria e malattie, le famiglie colpite chiedono di essere risarcite: il giudice concede nuovi termini alle parti

 
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Gela. Nuovi termini per la presentazione di memorie

e documenti che il giudice civile del tribunale di Caltanissetta ha voluto concedere a tutte le parti.

Morti e malformazioni. In aula, si tornerà praticamente tra un anno. Ad agire in giudizio sono state diverse famiglie gelesi che, nel corso del tempo, hanno dovuto subire decessi per gravi patologie ma anche casi di malformazioni. Per chi è stato colpito e per il loro legale di fiducia, l’avvocato Emanuele Maganuco, tutto sarebbe riconducibile alle emissioni in atmosfera degli impianti del gruppo Eni. Per questa ragione, è partito il procedimento civile. Citati in giudizio non solo le aziende del cane a sei zampe, attive in città, ma anche la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comune, l’ex Provincia di Caltanissetta, la Regione, l’Assessorato regionale territorio e ambiente ed enti di controllo come Ispra e Arpa. Secondo i malati e i parenti di chi non ce l’ha fatta, sarebbe venuta a mancare l’intera filiera dei controlli e delle attività di prevenzione, destinata ad evitare ripercussioni sulla cittadinanza. Già nelle scorse udienze, è stata formalizzata la costituzione del Comune, rappresentato dall’avvocato Mario Cosenza. Nelle loro memorie, i legali che assistono gli enti chiamati a rispondere hanno ribadito il rispetto di tutti i protocolli e degli interventi di prevenzione previsti dalle norme in materia, escludendo così possibili inadempienze. Famiglie e singoli cittadini, invece, chiedono di essere risarciti anche a causa di una quotidianità condizionata dal rischio di ammalarsi.

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