Investimenti a rischio, martedì vertice in Comune: nuovo confronto dopo tensioni

 
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Greco ha convocato per martedì prossimo un incontro in Comune

Gela. Inizialmente, il sindaco Lucio Greco aveva annunciato per oggi la convocazione di un nuovo vertice sul caso degli investimenti a rischio. Il tavolo, però, si terrà in Comune martedì prossimo. Una comunicazione in tal senso è stata fatta recapitare alle segreterie sindacali e alle rappresentanze delle associazioni datoriali. All’incontro, a differenza di quanto accaduto a fine luglio, dovrebbero partecipare anche i parlamentari regionali e nazionali del territorio. La convocazione dovrebbe riguardare anche gli imprenditori di Sicindustria Caltanissetta, che negli scorsi giorni con il reggente Gianfranco Caccamo hanno pesantemente criticato l’operato della giunta, appunto sul fronte degli investimenti e della programmazione. “Non possiamo che annotare l’assenza di riferimenti politici autorevoli a livello locale, regionale e nazionale. La nostra associazione sta lavorando per riorganizzarsi, tra mille difficoltà – ha detto – ma occorre poter contare su forze politiche capaci di costruire un percorso di crescita virtuoso traguardando ai prossimi cinque, dieci, venti anni e non invece soltanto a quello che succederà al massimo nell’arco di una settimana”. Una presa di posizione che non è piaciuta al vicesindaco Terenziano Di Stefano, che con la delega allo sviluppo economico sta seguendo la vicenda degli investimenti di Eni. “Affermazioni gravissime – ha replicato – che portano un attacco indebito ed ingiustificato all’operato di questo assessorato e dell’intera giunta, alimentando al contempo un’inammissibile confusione tra ruolo politico e ruolo istituzionale”. Inevitabilmente, anche la politica ha un ruolo e inizia a farsi sentire. A fine luglio, amministrazione comunale e sindacati hanno scritto al governo, in quel momento ancora in carica, chiedendo di riattivare il tavolo sugli sviluppi del protocollo di intesa di cinque anni fa, sbloccando anche l’investimento sulla base gas di Eni, che manca della proroga Via.

Non c’è stata nessuna risposta ed è partito anche un sollecito. Intanto, però, a Roma si va verso un nuovo governo e anche alla Regione il parere della soprintendenza sta rallentando l’intero iter. Tutti fattori che potrebbero bloccare l’opera preventivata da Eni.

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