Irsap, proprietà delle aree al Comune: Faraci, “dialogo avviato nell’ottica delle Zes”

 
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Gela. Per tentare di andare incontro agli operatori del settore e a chi volesse ancora investire nella zona ex Asi, oggi Irsap, di contrada Brucazzi, l’obiettivo è l’acquisizione del diritto di proprietà delle aree da parte del Comune. Una questione che la commissione consiliare sviluppo economico sta valutando, sia insieme all’assessorato che al dirigente di riferimento, l’architetto Emanuele Tuccio. Ieri, la commissione ha convocato funzionari locali di Irsap per cercare di arrivare ad un punto certo e sbloccare una situazione, che anche le rappresentanze datoriali considerano ormai non più procrastinabile. Con l’acquisizione del diritto di proprietà, sarebbe poi il Comune a definire prezzi congrui per le aree ancora libere, che oggi invece sono superiori di almeno quattro volte rispetto ad altre dello stesso tipo, presenti in Sicilia, ma non solo. Quello del prezzo delle aree è solo uno degli aspetti, probabilmente il più saliente, che la commissione sta valutando. “In realtà, stiamo analizzando tutta la questione Irsap e siamo a buon punto – dice il presidente della commissione Rosario Faraci – il dirigente ha già avuto interlocuzioni con la società che si sta occupando dei lavori della banda larga e c’è la disponibilità ad effettuare interventi nell’area industriale, che ne è ancora priva. Ma poi, parliamo anche delle strade, della manutenzione, dell’illuminazione. Per questo motivo, abbiamo deciso di convocare Irsap e il tavolo, seppur in remoto, è comunque aperto. Con il passaggio del diritto di proprietà, il Comune potrebbe definire prezzi diversi per le aree e certamente meno gravosi. Solo in questo modo e con interventi complessivi, quella zona potrà diventare appetibile per gli investitori. Tutto questo va visto nella prospettiva della Zone economica speciale. Infrastrutture come quelle di Irsap sono fondamentali. Lo stesso vale per l’illuminazione, visto che pare ci sia un debito di Irsap che non consente la volturazione in favore del Comune. C’è stato l’interessamento della prefettura”.

In una fase, nella quale si parla spesso di investimenti e opere che potrebbero essere realizzate, Faraci è convinto che non si possa andare dietro al classico “libro dei sogni”. “Dobbiamo concentrarci su opere fattibili, due o tre considerate fondamentali e funzionali – aggiunge – senza perdere altro tempo. Anche direttrici stradali come la Siracusa-Gela è assurdo che siano ferme da decenni, senza che i lotti che riguardano il territorio siano mai stati sbloccati”. La commissione, composta inoltre da Luigi Di Dio, Virginia Farruggia, Pierpaolo Grisanti ed Emanuele Alabiso, da tempo segue l’infinita questione degli investimenti sul territorio e ha anche proposto alcuni progetti, poi inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche. Il confronto con l’assessorato di riferimento, retto dal vicesindaco Terenziano Di Stefano, è costante, ma c’è bisogno dello sblocco di strumenti istituzionali, che altrimenti rischiano di rimanere lettera morta. Nelle ultime settimane, il ministro per il sud Giuseppe Provenzano, con il supporto del Pd locale, ha lanciato la proposta del Contratto di sviluppo, in attesa però che anche le vie di finanziamento già tracciate, dall’accordo di programma fino alle Zes, possano diventare vere risorse. Proprio da Faraci e da altri “civici” è partita l’iniziativa che ha portato ad una richiesta di consiglio comunale monotematico sui contenuti del Recovery plan, che ad oggi non prevede progetti per il territorio.

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