Iudice, “perchè presentare la mostra della nave greca a Catania? Solo passerelle politiche”

 
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L'artista Giovanni Iudice

Gela. Perché la mostra sul mito di Ulisse, con l’esordio in Sicilia dei resti della nave greca, deve essere presentata dal governatore Nello Musumeci, a Catania? Il quesito se lo pone, pubblicamente, l’artista Giovanni Iudice. Da tempo, segue le traversie che hanno fatto costantemente slittare l’esposizione pubblica di quanto ritrovato nei fondali della costa locale. Il primo vero approccio dei resti della nave con il pubblico si concretizzò non in città ma a Forlì mentre il prossimo 22 luglio dovrebbe aprire i battenti la mostra nella struttura di Bosco Littorio. Prima di tutto, si terrà una conferenza stampa catanese, cosa che non trova per nulla l’assenso dell’artista. “Non si comprende neppure la condivisione del nostro sindaco, che sembra stracciarsi le vesti per la nostra città, sui canali social, ma mostra troppo servilismo e non punta sullo spirito aggregativo. Sostanzialmente, la cittadinanza viene esclusa dalla presentazione ufficiale, quasi scoraggiata a raggiungere un’altra città. Una specie di ennesimo viaggio della speranza. Un altro sacrificio per una comunità sempre più privata di ogni protagonismo, tranne per i lacchè di turno”, dice. Il dubbio di Iudice è che si preferisca “delocalizzare” la conferenza di presentazione per “nascondere alla stampa i clamori delle problematiche locali, e forse per evitare proteste dei cittadini”. “Negli ultimi mesi – aggiunge – sono balzate agli onori delle cronache tutte le vicende sui rifiuti. Potrebbe essere davvero questo il motivo?”. Lo stesso Iudice, però, appare più preoccupato da altre espressioni della classe politica e dirigente, che non ritiene all’altezza. “C’è un’assenza della classe dirigente locale rispetto al problema di prestigio della nostra città. Avrebbe dovuto curarne l’immagine, ma fino ad ora se n’è interessata solo per spicciole passerelle elettorali, senza dare conto ad una sfida epocale per le future generazioni. Le conferenze stampa, sono aperte al pubblico – dice ancora – chissà perché non tenerla in città? Forse, davvero per evitare che i riflettori nazionali e internazionali potessero approfondire problematiche come quella dei rifiuti o centrare l’obiettivo su una città nel caos del degrado. Non dimentichiamo inoltre il mancato ritorno di innumerevoli reperti, sottratti al nostro museo, come abbiamo più volte denunciato”.

C’è chi inneggia ad una politica che debba stare fuori dalla sanità, nel tentativo di risanare un sistema che oggi in città è quasi del tutto depotenziato. C’è però anche chi, come Iudice, è certo che il mancato sviluppo di un’economia culturale locale si debba proprio a scelte troppo influenzate dai voleri della politica, in grado di incidere anche su nomine strategiche. “Mi chiedo, da cittadino che geme, ma anche da veterano di mostre istituzionali, se un giorno queste soprintendenze la smetteranno di ammiccare alla politica, magari attraverso una giusta riforma”, conclude.

1 commento

  1. Non smetteranno mai di ammiccare alla politica , perché dalla politica sono nominati e ad essa devono servile ossequio ed obbedienza.

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