L’accordo sulla vicepresidenza non c’è, in aula salta subito il numero legale: langue anche la trattativa politica

 
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Gela. Pochi consiglieri in aula e nessun accordo in tasca.


Niente vicepresidente. Così, è subito saltato il numero legale. La scelta del vicepresidente del consiglio comunale slitta a domani sera, sempre che tra i banchi dell’assise civica si arrivi ad un’intesa sul nome. Si cerca il sostituto della dimissionaria Maria Pingo, che ha lasciato la vicepresidenza dopo aver rotto il proprio rapporto politico con il Megafono di Rosario Crocetta. Il gruppo di centrodestra potrebbe piazzare un proprio consigliere, di modo da bilanciare il piatto con la presidente dem Alessandra Ascia. Domani, in aula, serviranno solo dodici consiglieri.

La sorte della giunta. Intanto, in municipio, almeno a livello di incastri politici, tutto langue. Il sindaco Domenico Messinese e la sua giunta appaiono piuttosto lontani sia da un centrodestra che l’intesa l’avrebbe voluta concludere, ma senza eufemismi che sanno tanto di “arrivismo”, sia da un centrosinistra che potrebbe continuare a vivacchiare anche con una giunta Messinese confermata in toto. Tanti hanno la testa alla campagna elettorale per le regionali di novembre, nonostante la mozione di sfiducia debba comunque essere discussa non oltre il 27 ottobre. Probabilmente, la gran parte dei gruppi politici presenti in aula farebbe volentieri a meno della mozione di sfiducia, che è diventata una vera e propria rogna. Il sindaco appare più spigoloso, almeno rispetto ad interlocuzioni che, fino a qualche giorno, erano certamente molto più vive.

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