L’addetto allo spurgo ha parlato con la moglie, era in coma dall’infortunio di mercoledì

 
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Ha parlato con la moglie l’operaio ventitreenne (C. C. le sue iniziali) che mercoledì pomeriggio è precipitato dentro una vasca di un impianto di depurazione di contrada Roccazzelle, perdendo conoscenza.

Non sapeva di trovarsi in un ospedale. Da allora è ricoverato in un lettino del reparto di Rianimazione del nosocomio “Umberto I” di Enna. A seguito delle gravi infezioni riportate ai polmoni i sanitari lo mantengono farmacologicamente in stato di coma.

La sua prognosi di guarigione è ancora riservata, anche se il quadro clinico evidenzia i continui miglioramenti avuti dall’addetto allo spurgo della società Mecogest di Sebastiano Migliore. Anche i parametri vitali sarebbero nella norma. Si aspetta l’ordine di trasferimento in un altro reparto, per lasciare la terapia intensiva della Rianimazione.

Gli agenti del commissariato di polizia avevano sequestrato la vasca teatro dell’incidente sul lavoro e avviato le indagini. L’uomo, sarebbe caduto nel vuoto da un’altezza di 4 metri, a causa delle esalazioni fuoriuscite dalla vasca di depurazione.

Pare che non si sarebbe dovuto trovare in quel posto. Erano stati i vigili del fuoco del comando provinciale, coordinato da Francesco Turco, e di quello locale, diretto da Emauele Famà, a tirare fuori dalla vasca lo sfortunato operatore che, nella caduta, ha riportato anche un trauma cranico e una vistosa ferita alla testa.

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