L’amianto in raffineria, scontro in aula sulle dichiarazioni di un ex operaio dell’indotto: “Nessuna precauzione nè prima nè dopo il 1992”

 
0

Gela. “Né prima né dopo il 1992. In raffineria, eravamo sempre a contatto

con l’amianto e non c’erano precauzioni. Lavoravamo utilizzando normali guanti”.

L’amianto in fabbrica. A parlare, in aula, è stato un ex operaio dell’indotto Eni, sentito come testimone nel dibattimento a carico di ex manager dello stabilimento della multinazionale, di imprenditori dell’indotto e responsabili della sicurezza. A processo ci sono Angelo Tuccio, Salvatore Di Guardo, Gioacchino Gabbuti, Francesco Fochi, Antonio Borgia, Pier Giorgio Covilli, Giancarlo Picotti, Cesare Riccio, Antonio Catanzariti, Pasqualino Grandizio, Gregorio Mirone, Giancarlo Fastame, Giorgio Clarizia, Giuseppe Genitori D’Arrigo, Francesco Cangialosi, Luciano Di Buò, Salvatore Maranci, Vito Milano, Orazio Sorrenti, Vincenzo Piro, Aurelio Faraci, Giuseppe Di Stefano, Giuseppe Lisciandra, Salvatore Di Dio, Andrea Frediani, Giacomo Rispoli, Giuseppe Ricci, Battista Grosso, Arturo Borntraeger, Giovanni Calatabiano, Giuseppe Farina, Salvatore Vitale, Antonio Fazio, Giovanni La Ferla e Renato Monelli. “Con Eurotec – ha proseguito – mi occupavo di interventi nei serbatoi della raffineria. Lavoravamo con le coperte d’amianto e i tubi sui quali intervenivamo contenevano amianto”. Le dichiarazioni dell’ex operaio, colpito da asbestosi, sono state però contestate da alcuni dei legali di difesa, a cominciare dagli avvocati Filippo Spina e Attilio Floresta. Quanto riferito davanti al giudice Miriam D’Amore, infatti, non corrisponderebbe alle descrizioni fornite dallo stesso lavoratore ai tecnici dell’ispettorato di Caltanissetta. Agli ispettori avrebbe dichiarato che dopo il 1992 le procedure in fabbrica cambiarono, prevedendo anche interventi di bonifica. Il giudice ha scelto di acquisire i verbali. Le difese, inoltre, hanno sottolineato come l’operaio, nel corso degli anni, abbia prestato servizio anche in altri siti industriali, siciliani e di altre regioni italiane. Nel corso dell’udienza, sono state rese dichiarazioni dalla moglie di un ex dipendente di raffineria, morto negli scorsi anni. In aula, parti civili sono proprio diversi familiari di operai morti o malati. Sono costituiti con i legali Laura Caci, Vittorio Giardino, Paolo Testa, Concetta Di Stefano, Antonio Impellizzeri e Luisa Campisi. Nel pool di difesa, ci sono invece gli avvocati Giacomo Ventura, Raffaela Nastasi, Piero Amara, Alessandra Geraci, Gualtiero Cataldo, Luca Mirone, Nicola Granata, Carlo e Luigi Autru Ryolo, Carlo Federico Grosso, Salvatore Panagia e Michele Castellano.   

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here