L’area portuale fuori dalle nuove direzioni marittime, i Barcaioli sollevano il caso: Siciliano, “siamo in quella logistica”

 
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Gela. L’area portuale locale fuori dalla riorganizzazione delle direzioni marittime che, in Sicilia, riguarda Catania e Palermo. La presa di posizione dei Barcaioli. Per gli operatori del settore è un nuovo affronto all’economia locale ma il vice sindaco Simone Siciliano esclude ripercussioni. “L’area locale non è inserita nell’elenco delle direzioni marittime. La nostra preoccupazione – spiega Vincenzo Casciana presidente del Gruppo Ormeggiatori Barcaioli – è  diventata una triste realtà. Gela è fuori dalle direzioni  marittime di Palermo e Catania. Diverse sono state le iniziative, come il convegno nazionale organizzato con Angopi. Il tutto, alla luce del decreto emanato, cade pericolosamente nel dimenticatoio delle inutili iniziative di crescita per la città. Il prossimo appuntamento, credo l’ultimo, sarà il 2018 quando sarà resa ufficiale la mappa italiana delle stazioni d’approvvigionamento del gas per le navi. Abbiamo una struttura esistente che è la diga foranea dove arrivavano le navi Eni. Abbiamo a poca distanza il green stream. Perché, allora, non sfruttare le risorse esistenti piuttosto che lasciare ancora al proprio destino il nostro territorio?”.

“Non era previsto l’inserimento nelle direzioni marittime…”. Le polemiche, però, vengono respinte dal vice sindaco Simone Siciliano. “Chi ha mai detto che l’area portuale locale doveva essere inserita tra le direzioni marittime? Sono polemiche inutili – dice – Gela non ambiva affatto a diventare direzione marittima. In ogni caso, il presidente della Regione ha un termine che gli consente di apportare modifiche al provvedimento e si è già impegnato a prendere in considerazione Gela per accorparla alle nuove direzioni. L’area portuale locale, invece, è stata inserita in un progetto molto più ambizioso, ovvero la prima area logistica portuale integrata della Sicilia sud orientale. Questo è un obiettivo che abbiamo inseguito per diversi mesi e si è concretizzato. In questo modo, è l’intero sistema portuale, a partire da quello legato all’industria, a poterne trarre i dovuti vantaggi. Chi fa polemica, dimostra ancora una volta di non conoscere la materia”. 

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