L’archeologia di Paolo Orsi a Gela raccontata nel libro di Angelo Mondo

 
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Gela. A dispetto di ciò che si possa immaginare, un archivio archeologico non è mai un luogo organizzato e freddo.

Parola di chi,  più di tutti, è in grado di riconoscere l’inestimabile valore che esso riesce a custodire;  insomma, parola di un archeologo.  La sua esperienza professionale non può prescindere da quella umana; è largamente condivisibile tra chi opera nel settore l’emozione provata non dinanzi al mero dato storico bensì alla prova inconfutabile che siamo il frutto di imponenti civiltà del passato.

Un’emozione che ieri pomeriggio al museo archeologico regionale,  il presidente della sezione giovanile dell’Archeo Club di Gela, Angelo Mondo non ha saputo trattenere durante la presentazione della sua opera prima, Sotto la sabbia dorata, Paolo Orsi tra Gela e Siracusa. Non un volume per specialisti bensì un libro di 407 pagine in cui Angelo racconta, con sorprendente maestria letteraria, del trentino Paolo Orsi, protagonista di una straordinaria avventura archeologica in un’incontaminata Sicilia dei primi del Novecento.  Una trama  che si fa leggere tutta ad un fiato,attenta, sì, alla storia ma con uno sguardo poetico; in una narrazione che si sofferma con umano approfondimento sugli anni trascorsi dall’archeologo di Rovereto a Gela, allora Terranova.

Per lo scrittore, Paolo Orsi  non si contraddistingue solo per la sua dimensione scientifica ma per l’alta capacità morale con la quale egli condusse le sue ricerche. Attraverso lo spessore di questo personaggio,  il lettore viene così proiettato in una cittadina come Terranova,  con i suoi personaggi comuni e illustri, caratterizzata da un panorama politico complesso  e da imponenti campagne di scavo, grazie alle quali i terranovesi scoprirono le rovine greche di un passato glorioso.

Un’opera dedicata a Gela e ai lavori di ricerca che le sono stati dedicati, vanto per la storia archeologica italiana.  Dedicata a Paolo Orsi e a chi con il suo studio e la sua volontà  ha portato alla luce ciò che “era stato”.  “Ho scritto questo libro per Gela, Gela che si manifesta in tutta la sua bellezza; ed è li pronta per essere amata”, ha così concluso con commozione Angelo Mondo.

Alla presentazione del suo libro sono intervenuti Ennio Turco, direttore del museo di Gela; Nuccio Mulè, presidente Archeoclub; l’editore Carlo Marrone; Lorenzo Guzzardi, sopraintendente di Caltanissetta e Salvatore Gueli, sopraintendente di Enna; infine, il docente Angelo Ficicchia.

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