L’azienda sequestrata travolta dai debiti, i titolari contro l’ex amministratore giudiziario: salta l’accordo

 
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Gela. Non c’è nessun accordo tra i titolari dell’azienda di autotrasporto e l’ex amministratore giudiziario del gruppo.

I conti in rosso. E’ saltato, infatti, il tentativo di transazione proposto davanti al giudice civile Dante Bernardi. I titolari dell’azienda si sono rivolti ai giudici per opporsi ad un decreto ingiuntivo notificatogli dai creditori. Così, per il tramite del loro legale di fiducia, l’avvocato Tommaso Vespo, hanno chiamato in garanzia proprio l’ex amministratore giudiziario. Per gli imprenditori, infatti, sarebbe stato proprio l’amministratore giudiziario a danneggiare i conti del gruppo. L’azienda venne sequestrata nell’ambito di un’inchiesta antimafia. I titolari venivano considerati vicini ai clan che, stando alle accuse, riciclavano il denaro attraverso l’azienda. I titolari, però, sono stati assolti e le accuse a loro carico sono definitivamente cadute. Riottenuta le gestione dell’azienda, hanno trovato debiti per circa un milione di euro, a fronte di un attivo annuo, precedente al sequestro, di circa mezzo milione di euro. Adesso, devono rispondere alle richieste dei creditori, interessati ad ottenere le somme vantate. Per questo motivo, i titolari e il loro legale hanno chiamato in garanzia l’amministratore giudiziario, ritenuto responsabile del collasso finanziario del gruppo. Lo stesso amministratore, però, ha scelto di non presentarsi davanti al giudice, non aderendo così al tentativo di transazione tra le parti. Sull’intera vicenda, pende anche un’inchiesta penale avviata dai magistrati della procura, dopo le denunce sporte dai titolari dell’azienda di autotrasporto. 

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