“L’esercito in città sarebbe un danno di immagine…”, in aula la questione sicurezza: passa il tavolo su Eni

 
0

Gela. La questione sicurezza è ritornata in consiglio comunale dopo quanto accaduto negli ultimi giorni. Attentati incendiari e danneggiamenti. Un rafforzamento di forze sul territorio per arginare l’impeto della criminalità locale. Romina Morselli e gli altri consiglieri del Pd lo hanno chiesto al vicesindaco Simone Siciliano, soprattutto davanti ai recenti episodi, compreso il doppio attentato incendiario subito dal primario del pronto soccorso Gaetano Orlando. Per Carmelo Casano sono fatti che imbruttiscono la città, da un punto di vista sociale. “Li interpreto come messaggi veramente inquietanti”, ha ribadito il consigliere indipendente. Sara Bonura del Megafono ha ricordato i diversi solleciti formulati, negli ultimi mesi, all’amministrazione comunale. “La giunta, purtroppo – ha spiegato – non coinvolge il consiglio comunale”. Vincenzo Cascino non ha trascurato di rilevare l’assenza di un sistema di videosorveglianza efficiente. Tra gli interventi, anche quello del consigliere Carmelo Orlando, fratello del primario del pronto soccorso Gaetano, colpito dal doppio attentato incendiario della Cittadella. “Noi siamo sempre in contatto con la prefettura di Caltanissetta – ha detto il vicesindaco Simone Siciliano – abbiamo una chiara visione rispetto ai sistemi di videosorveglianza fuori uso. Purtroppo, anche sindaco e componenti della giunta hanno dovuto fare i conti con atti intimidatori, segnalati alle forze dell’ordine. Le risorse sono scarse ma noi stiamo chiedendo su tutti i tavoli maggiori controlli. L’arrivo dell’esercito sarebbe una sconfitta e un danno all’immagine davanti ad     eventuali investitori”. “È assurdo – ha replicato Angelo Amato del Movimento cinque stelle – il vicesindaco esclude l’ipotesi esercito per non sfigurare con gli investitori, piuttosto che tutelare il territorio”. Vincenzo Cirignotta del Pd ha escluso che incendi e danneggiamenti siano da legare alla criminalità organizzata. “Sono fatti che si ripetono da anni – ha spiegato – figli soprattutto di un preoccupante declino della città. È necessario migliorare anche il servizio garantito dagli agenti di polizia municipale”. “Purtroppo – ha proseguito Romina Morselli – ciò che fa la giunta, su ogni fronte, è spesso coperto da segretezza. Così, è difficile anche dialogare”.

Le strade rurali lasciate all’abbandono. Il Movimento cinque stelle chiede, per il tramite del capogruppo Vincenzo Giudice, interventi immediati sulle strade rurali. “Da oltre vent’anni – ha detto Giudice – non ci sono interventi di manutenzione. Vengono danneggiati centinaia di agricoltori che non riescono ad accedere alle loro proprietà e devono pagare di propria tasca eventuali interventi”. A supporto della richiesta, il capogruppo Pd Vincenzo Cirignotta. “Ci vogliono programmi e progetti seri. Sicuramente, dopo il tecnico al turismo, ovvero l’assessore D’Arma – ha detto ironico – la giunta troverà un esperto pure in questo settore”. I consiglieri Vincenzo Cascino e Carmelo Casano sostengono interventi immediati. Per Cascino, però, “non bisogna cadere nell’errore di rifare le strade ai soliti amici”. Carmelo Casano ha spinto sulla necessità di uno sportello Europa che lavori solo su bandi e finanziamenti. L’indipendente Angela Di Modica, proponente dello sportello Europa, ha però ribadito, allo stato attuale, l’assenza di risposte dall’amministrazione comunale. Il centrista Giovanni Panebianco ha criticato i cinquestelle  per non aver votato un bilancio che tra gli emendamenti prevedeva proprio un intervento finanziario destinato ai primi interventi sulle strade rurali. L’assessore ai lavori pubblici Flavio Di Francesco ha confermato di aver dato incarico ad un tecnico interno nel tentativo di accedere a bandi europei di finanziamento. La mozione presentata dai grillini, alla fine, è passata.

Eni e Patto per la Sicilia. Un tavolo di confronto permanente è stata la proposta del gruppo di Reset con Luigi Di Dio e Francesca Caruso. La proposta mira a verificare gli iter per lo sblocco dei fondi del Patto per la Sicilia destinati alla città ma anche tutto ciò che riguarda compensazioni Eni, protocollo di intesa e l’accordo di programma redatto dall’amministrazione comunale. Vincenzo Cirignotta del Pd ha subito aperto alla proposta, “sul modello del gruppo di lavoro costituito per il porto rifugio”. Vincenzo Giudice del Movimento cinque stelle ha chiesto il coinvolgimento della commissione sviluppo economico. “Ci sono le commissioni consiliari – ha detto Angela Di Modica – ognuno, dovrebbe lavorare bene all’interno delle proprie commissioni”. Per Luigi Di Dio di Reset, però, la proposta mira ad un “tavolo politico destinato a coinvolgere tutte le commissioni”. Carmelo Casano e Cristian Malluzzo hanno precisato che si debba partire dai bisogni della città, senza limitarsi a tavoli tecnici, sempre più simili alle commissioni consiliari. Un controllo sugli iter di realizzazione delle opere e su quello dello sblocco dei finanziamenti è stato chiesto da Sara Bonura del Megafono. “È necessario portare risultati a casa – ha detto – senza pensare o agire per partito preso”. La mozione di Reset è stata approvata. Il gruppo del Pd ha invece proposto l’inserimento di punti di sosta e rastrelliere per bici che, sempre più, vengono utilizzate in città. A sostegno, il consigliere di Un’Altra Gela Salvatore Sammito. La mozione dei democratici è passata.

Dighe e acque alle aree rurali.  In aula, è approdata anche la richiesta di interventi immediati per assicurare le forniture idriche nelle aree rurali. Vincenzo Giudice del Movimento cinque stelle ha però sottolineato che il vero problema sia da legare alla gestione di dighe lasciate in uno stato del tutto inefficiente. Furti e consuetudini fin troppo diffuse tra tanti agricoltori locali farebbero il resto. Tempi certi sul progetto di riutilizzo delle acque reflue sono stati chiesti dal vice capogruppo del Pd Carmelo Orlando. Il vicesindaco Simone Siciliano non ha nascosto che, allo stato attuale, mancano fondi per interventi immediati di manutenzione sulle dighe locali. Il capogruppo del Megafono Sara Bonura ha accusato la giunta di rifugiarsi troppo spesso nelle inefficienze della Regione per coprire proprie manchevolezze. Sono passate le mozioni per il rafforzamento del settore comunale patrimonio e per quello servizi sociali, soprattutto rispetto ai pagamenti in favore delle cooperative sociali. Alla fine, però, è venuto a mancare il numero legale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here