L’incendio al comitato elettorale di Antonio Torrenti, cadono le accuse ad un giovanissimo: decisa l’archiviazione

 
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Gela. Le fiamme, appiccate nel cuore di corso Salvatore Aldisio, danneggiarono l’ingresso di un immobile, utilizzato durante la campagna elettorale di due anni fa

come sede del comitato dell’allora candidato Antonio Torrenti, oggi consigliere comunale.

Un gruppo di giovanissimi al centro delle indagini. Per quei fatti, scattò un’indagine coordinata dai magistrati della procura minorile di Caltanissetta. Gli investigatori, analizzando anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, peraltro densamente occupata da attività commerciali e abitazioni, sollevarono sospetti su un gruppo di minorenni. Negli scorsi mesi, sono cadute le accuse nei confronti di due di loro, per i quali è stata decisa l’archiviazione. Adesso, un provvedimento analogo è stato emesso rispetto alla posizione di un terzo giovanissimo indagato per il rogo. Non ci sarebbero elementi certi per collegarlo al raid notturno, costato il danneggiamento del comitato elettorale. Già il suo legale di difesa, l’avvocato Francesco Enia, aveva sollevato diversi dubbi rispetto al possibile coinvolgimento del giovanissimo in quei fatti. La conferma è arrivata anche dai magistrati nisseni che hanno disposto l’archiviazione delle accuse. 

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