L’incendio dell’auto e la morte della madre, la famiglia Giudice si rivolge alla procura: pronta una richiesta

 
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Gela. Una richiesta da depositare sui tavoli dei magistrati della procura con l’obiettivo di chiedere lumi intorno alle indagini relative alla morte della madre e al rogo che nel marzo di due anni fa danneggiò l’auto del padre. Una richiesta da depositare in procura. La famiglia Giudice vuole fare chiarezza intorno a quelle vicende. Nel marzo del 2013, in via Stoppani a San Giacomo, un incendio danneggiò la vettura del pensionato Crocifisso Giudice. Lo shock fu tale da colpire la settantasettenne Grazia Iannizzotto, moglie del pensionato. La donna venne colta da un malore e morì all’ospedale Vittorio Emanuele. Dopo le denunce sporte dalla famiglia, i carabinieri del reparto territoriale, lo scorso anno, inviarono l’intero fascicolo d’indagine proprio ai magistrati della procura. I sospetti sembrano essere caduti su due giovanissimi, presunti autori del rogo della vettura. Adesso, i figli della donna morta intendono capire quale sia lo stato delle indagini e se i magistrati della procura stiano per chiudere il cerchio. “Sì – dice Antonio Giudice – abbiamo deciso di presentare una richiesta ai magistrati. Vogliamo solo capire se ci siano effettive novità intorno alle indagini”. I carabinieri analizzarono il video registrato dai sistemi di sorveglianza della zona.

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