L’inchiesta “Malleus”, Radicia torna in libertà: il gup ha disposto la scarcerazione

 
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Gela. Gli inquirenti lo ritengono il vero punto di riferimento del gruppo dei Rinzivillo, soprattutto nella gestione di un vasto giro di droga, scoperto con l’inchiesta “Malleus”. Il blitz “Malleus”. Antonio Radicia, però, torna in libertà. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta ha accolto le richieste formulate dai suoi difensori di fiducia, gli avvocati Davide Limoncello e Paola Turco. Radicia, così, lascia gli arresti domiciliari. E’ attualmente a giudizio proprio davanti al gup del tribunale di Caltanissetta. Un anno fa, i pm della Dda hanno chiesto pesanti condanne nei suoi confronti, superiori ai diciotto anni. Il procedimento, però, è fermo a causa della possibile incompatibilità del giudice. Una stasi che si protrae da mesi. I difensori del trentunenne, nella loro richiesta, hanno proprio sottolineato come il fermo del procedimento penale abbia ulteriormente inciso sulla restrizione della sua libertà. Alla fine, il gup nisseno ha accolto l’istanza, disponendo il ritorno in libertà.

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