“L’inchiesta sulla Rsa fa emergere vent’anni di malapolitica”, l’affondo del grillino Amato: “Arancio e Bennici facciano un passo indietro”

 
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Gela. “Il deputato regionale Giuseppe Arancio

e il consigliere comunale Sandra Bennici dovrebbero subito fare un passo indietro. Sono coinvolti in un’inchiesta giudiziaria con accuse molto gravi”.

“Coinvolti esponenti di centrosinistra e centrodestra”. Il consigliere comunale grillino Angelo Amato ritiene che quanto accertato dai magistrati della procura nella vicenda della Residenza sanitaria assistita Caposoprano abbia delle inevitabili conseguenze, anche politiche. I pm della procura, negli scorsi giorni, hanno chiuso le indagini. “Emerge chiaramente uno spaccato di vent’anni di malapolitica in città – dice ancora il consigliere comunale del Movimento cinquestelle – peraltro, l’inchiesta non fa differenza tra schieramenti. Ci sono esponenti di centrosinistra e centrodestra che per decenni hanno gestito le sorti di questa città”. Amato, davanti a quanto emerso, anche se i pm non hanno ancora formulato l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio, lancia un chiaro messaggio anche alla giunta Messinese. “Tra i trentaquattro indagati – spiega ancora – ci sono anche dirigenti comunali, le cui firme sono apposte su altri dossier come quello degli espropri di Agroverde. Il sindaco dovrebbe portare gli atti davanti al nucleo di valutazione. Quanto accaduto è molto grave, soprattutto considerando che le accuse più gravi vengono mosse all’allora direttore generale dell’ente che, allo stesso tempo, era ai vertici della società proprietaria della Rsa Caposoprano. Mi pare il quadro di una classe dirigente che è riuscita nell’impresa di bruciare le speranze di un’intera generazione”. Tra gli indagati, oltre a funzionari regionali, dell’Asp e del Comune, ci sono anche l’ex deputato regionale Calogero Speziale, l’allora presidente del consiglio comunale Giuseppe Fava, l’ex sindaco Angelo Fasulo, l’allora assessore Giuseppe D’Aleo e, appunto, il deputato regionale Giuseppe Arancio e il consigliere comunale Sandra Bennici. Gli approfondimenti investigativi si sono concentrati sia sulle procedure di accreditamento regionale della struttura di Caposoprano sia sulla sanatoria edilizia dell’immobile. Non è stato possibile contattare telefonicamente Arancio e Bennici, chiamati in causa dalle dichiarazioni del consigliere grillino Angelo Amato.

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