L’indotto Eni soffoca, ancora cassa integrazione all’Eurocoop: chiesta la proroga per cinquanta operai

 
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Gela. Niente nuove commesse, cantieri fermi in raffineria e, così, si prospetta un altro anno di cassa integrazione per cinquanta operai, tutti in forza all’Eurocoop.

Cassa integrazione per cinquanta operai. La richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria è arrivata, negli scorsi giorni, direttamente dai vertici dell’azienda che, negli ultimi anni, ha operato nell’indotto della raffineria Eni. Si è aperto il confronto con le rappresentanze sindacali che, comunque, davanti allo stallo totale dei cantieri non sembrano poter proporre soluzioni alternative. I lavoratori di Eurocoop, già da mesi, si trovano fuori dal ciclo produttivo della raffineria di contrada Piana del Signore. Le prospettive più immediate, almeno in base a quanto emerge, sembrano piuttosto precarie, soprattutto davanti a cantieri che rimangono fermi in attesa di autorizzazioni. In ogni caso, l’azienda si è riservata la possibilità di una rotazione tra tutti i dipendenti qualora arrivassero eventuali appalti. Quello di Eurocoop è solo l’ultimo caso, almeno in ordine di tempo, che si registra tra le aziende dell’indotto, colpite più delle altre dall’attuale fase di riconversione a green della fabbrica Eni. 

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