L’indotto in crisi nera, gli operai della Sudelettra in assemblea davanti agli uffici Eni

 
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Gela. L’azienda, nonostante la conferma della mobilità annunciata negli scorsi mesi per almeno trentacinque dipendenti, punta su nuovi cantieri all’estero con l’obiettivo di collocare gli operai. Assemblea davanti agli uffici Eni. La vicenda della Sudelettra, tra le società più importanti dell’intero indotto Eni, comunque, è tutt’altro che risolta. I lavoratori sono impegnati, insieme ai loro colleghi dell’indotto, nella mobilitazione avviata oramai ventitré giorni fa. Questa mattina, proprio gli operai Sudelettra si sono riuniti in assemblea davanti agli uffici amministrativi di raffineria. Al centro del dibattito, anche alcuni mancati pagamenti in un periodo di fortissime difficoltà per le loro famiglie. Negli scorsi giorni, i manager dell’azienda e i segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm hanno raggiunto un’intesa di massima circa il possibile impiego degli operai destinatari della mobilità in alcuni cantieri acquisiti dal gruppo all’estero. Una soluzione che, comunque, non ha consentito di mettere in soffitta la mobilità, confermata dai dirigenti Sudelettra.

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