L’omicidio delle due figlie, i periti verso una proroga del termine per valutare lo stato mentale di Giuseppa Savatta

 
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Il fermo di Giuseppa Savatta

Gela. Una proroga del termine già concesso dal giudice delle indagini preliminari. Gli esperti nominati per valutare lo stato psichico della quarantunenne Giuseppa Savatta, che lo scorso dicembre

uccise le due figlie Gaia e Sofia Trainito all’interno dell’abitazione di famiglia, avrebbero già inoltrato la loro richiesta, di modo da completare la relazione che dovrebbe contribuire a disegnare il quadro complessivo dello stato mentale della donna.

La perizia. Ad inizio marzo, il giudice delle indagini preliminari Lirio Conti aveva concesso sessanta giorni di tempo per completare le attività. Potrebbe essere necessario, invece, un ulteriore termine. Proprio il gip, sempre a marzo, ha disposto l’incidente probatorio che, in fase di indagine, consente di acquisire elementi utili anche rispetto alle fasi successive. La scelta del magistrato è ricaduta sugli esperti Isabella Merzagora, dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Milano, Roberto Catanesi, della sezione di criminologia e psichiatria forense del Policlinico universitario di Bari, e Carlo Monteleone, psichiatra catanese. Allo stesso tempo, è stata fissata un’udienza proprio per il mese di maggio. Giuseppa Savatta è difesa dagli avvocati Pietro Pistone e Maria Luisa Campisi. La fase delle indagini, coordinata dai magistrati della procura, viene seguita anche da Vincenzo Trainito, padre delle due bambine uccise, e dagli altri familiari, rappresentati dagli avvocati Flavio Sinatra e Giovanni Giudice. Tutte le parti hanno scelto di nominare propri consulenti.

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