L’omicidio di Orazio Sotti, in aula una delle testimoni: si valutano le dichiarazioni

 
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Sotti trovato senza vita davanti al garage di casa

Gela. Si cerca di fare ulteriore luce sull’omicidio del giovanissimo idraulico Orazio Sotti, ucciso nei pressi del garage della sua abitazione di Fondo Iozza nel dicembre di diciassette anni fa. In aula i testimoni. Davanti ai giudici della Corte di assise di Caltanissetta ci sono i fratelli niscemesi Giuseppe e Salvatore Cilio, ritenuti responsabili dell’azione di morte. Il giovanissimo sarebbe stato colpito per vendicare una sua presunta relazione con le allora compagne dei due fratelli. In aula, è proseguito l’esame della sorella dell’ex compagna di Giuseppe Cilio. I difensori degli imputati, gli avvocati Salvo Macrì e Luigi Cinquerrui, hanno cercato di ottenere ulteriori particolari rispetto alle dichiarazioni rese dalla donna, già in fase di indagine. I verbali sono stati acquisiti dai giudici nisseni, soprattutto per valutarne la fondatezza. La testimone avrebbe confermato di aver rilasciato alcune dichiarazioni, nel corso delle indagini, probabilmente per timore di eventuali ripercussioni. Particolari che verranno valutati dai giudici. In aula, si tornerà a febbraio, sempre con l’esame della donna. I difensori degli imputati avevano già scelto di sentire la testimone solo dopo il deposito della perizia su tutte le intercettazioni alla base dell’indagine. I familiari del giovanissimo Orazio Sotti, che da anni chiedono la verità sulla sua fine, sono parti civili con l’avvocato Giuseppe Cascino.

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