Il comitato banca Obiettivo tira fuori la “questione meridionale”

 
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Gela. Cogliamo subito l’occasione per ringraziare tutti i partecipanti a questo convegno, in particolare a quelli che dei paesi vicini hanno voluto dare un segno tangibile del loro interesse alla nostra iniziativa,

promosso da questo comitato promotore della banca obiettivo, per lo sviluppo del territorio dove la governance partecipativa specificatamente come strumento di sviluppo ci appassiona tantissimo, da un discorso fatto dal professore Roberto Laiola nelle sede di Riesi, alcuni mesi fa trova giustificazione di essere la nostra iniziativa volta a costituire una banca spa nel territorio che ci interessa.

Oggi visto il periodo di crisi mondiale che tutta l’Europa sta vivendo e in particolare il mezzogiorno d’Italia , colpiscono le parole di Roberto Laiola ,quando dice che non esiste spazio per costituire attività produttive cercando aiuti a livello politico istituzionale, ma c‘è solo la possibilità per attività produttive che nascono solo ed esclusivamente dalla base produttiva.

Noi pienamente convinti che la crescita del sistema produttivo, non può essere risolta con la compressione degli acquisti e della domanda aggregata del sistema economico, ma creando una struttura bancaria che distribuisce, con il dovuto monitoraggio, linfa alla piccola e media impresa e alle famiglie in particolare.

Infatti gli organi preposti a tutti i livelli sono preoccupati a finanziare il mondo produttivo attraverso le Banche Europee esistenti. Il meridione d’Italia , in un secolo e mezzo è stato privato di tutte le Banche locali che possedeva, Nicola Zitara nel suo libro “u sorece morto “ si chiedeva ; come è possibile che i Napoletani si siano fatti scippare dai Genovesi il commercio dell’olio e la Banca Di Sconto? era mai possibile che gli Amalfitani cadessero tutti assieme? Nisciuno che si salvasse? erano diventati tutti minchioni? Gente che navigava da mille anni, che ha tenuto banche ,industrie, navi… All’improvviso tutti fessi? Persone esperte, famiglie millenarie, che all’improvviso si fanno mettere nel sacco? No, è stata tutta una questione di Banche e questo lo dice lo studioso del sistema bancario monetario, è il Nicola Zitara economista politico che accenna ai risultati delle sue più recenti scoperte, I Piemontesi cominciarono col rompere i vetri della banca di San Policarpo e successivamente bloccarono il sistema bancario del meridione con una politica di distruzione che si protrae fino ai nostri giorni, con la chiusura del Banco di Napoli, del Banco di Sicilia e la cassa centrale di risparmio, banche ritenute di interesse Nazionale perché emettevano carta moneta.

Con questa mia citazione, non voglio aprire una polemica inutile ,ma una presa di posizione e una lezione di storia per taluni, soprattutto politici, che protetti dall’investitura del popolo, fanno affermazioni che porterebbero dritto il cittadino comune nel codice penale.

Mi auguro che la nuova classe politica prenda coscienza dei fatti e che i nuovi insegnanti traggono spunto per rivedere la storia vera non quella dei vincitori Piemontesi, E’ giusto che da questo momento si cominciano a ricordare non solo i morti delle fosse Ardeatine ma i morti di Pontelandolfo e di Casalduni, dove i Piemontesi compirono i massacri più atroci con stupri e incendi.

Antonio Gramsci, nato in Sardegna, ma originario di Gaeta così scrisse nella questione meridionale “ lo stato Italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole crocifiggendo, squartando, seppellendo vivi i contadini poveri che gli scrittori di regime tentarono di bollare con il marchio di briganti.”

I piemontesi per mandata della massoneria inglese, massacrarono un popolo e distrussero l’economia del meridione, imponendo con la forza il nuovo ordine, con il consapevole Cavour. Io quando mi sono impegnato per la costituzione della Banca di Credito Cooperativo del Golfo di Gela , pensavo di avere raggiunto vette meravigliose che mi portarono a fare alcune osservazione; Allora ottimisticamente , valutavo tre fatti, tre aporie che direttamente o indirettamente potevano collegarsi alle iniziative che in quel periodo abbiamo messo in atto.

1) A Gela nel 405 a.c. i cartaginesi condussero una cruenta battaglia ad ovest della città di Gela , che portò alla distruzione della stessa città;
2) Nel 1935 veniva messa in liquidazione la Banca Popolare di Terranova, fondata il 14/08/1886;
3) In anni più recenti , veniva definitivamente chiuso e smantellato l’aeroporto militare di ponte Olivo, utilizzato durante la seconda guerra mondiale e da Enrico Mattei (presidente del’ENI) :
1) Il 04/03/1998 l’Assessore Regionale , sentito il parere di Banca d’Italia rilasciava l’autorizzazione all’esercizio del credito alla BCC del Golfo di Gela, che veniva ubicata nel palazzo Mallia presso la sede della Banca Popolare Terranova; 2) Il 04/04/2000 ,un gruppo di soci della BCC si aggiudicava l’asta pubblica della struttura di proprietà della cooperativa New Penthouse meglio conosciuta come Paranà in liquidazione coatta amministrativa e situata ad ovest della città dove avvenne la cruenta battaglia con i Cartaginesi;
3) Nello stesso periodo veniva data l’autorizzazione per la costruzione dell’aeroporto di Gela sito nello stesso posto ove era situato precedentemente.

Queste iniziative sono nate nel C.d.A. della Banca del Golfo di Gela. Tutto questo avveniva prima che si trasformasse in un vero e proprio oligopolio, chiuso a qualsiasi volere dei soci. Il centro ricreativo della Banca , ristrutturato doveva confondersi in un crescendo di attività con la melodia della sua musica, l’armonia delle stelle e il canto delle vestali. Il tutto per costruire un nuove Eretteo per la città, dove bellezze e forma avrebbero trovato un meraviglioso equilibrio.

Oggi la banca Obiettivo, sia nel territorio Gelesi che in tutti i centri che verranno coinvolti, trarranno spunti delle iniziative che vorremmo mettere in atto per far crescere il territorio. Crediamo fermamente nella serietà dei cittadini e siamo convinti che ogni persona che accede al nostro credito, responsabilmente interessato alla struttura che lui stesso ha creato, risponderà positivamente agli impegni sottoscritti.

Questa fiducia nei confronti dei nostri sottoscrittori, ci dà la forza e la costanza per proseguire in questa iniziativa, in periodo di crisi generalizzato. Una Banca che tiene conto principalmente della serietà dei suoi sottoscrittori, in quanto non accettiamo nessuno che non sia in regola con i requisiti di onorabilità previsti dalle leggi vigenti. Che la serietà dei componenti del comitato promotore, vincolati anche dalle disposizioni che impone la CONSOB, danno garanzia nella gestione del denaro.

I soci promotori di questa iniziativa, sono perfettamente garantiti, perché qualunque cifra versata nel conto corrente indisponibile, tenuto presso il Credito Siciliano, non può essere prelevato se non per soli due motivi:

1) Una volta autorizzata la banca per diventare capitale sociale della stessa;
2) Qualora non si dovesse raggiungere l’obiettivo sociale, per restituirlo ai soci sottoscrittori con tutti gli interessi maturati.

Su questo punto che non siamo mai stanchi di puntualizzare, ci mette nelle condizioni di agire in tutta tranquillità, perché il nostro unico obiettivo è di mettere in moto il sistema stagnante del nostro territorio e per fare questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, anche delle forze politiche che operano nel nostro territorio.

Di: Luigi Maganuco

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