La banda delle rapine in Lombardia, scoperto il “covo” dei tre gelesi: armi in un box

 
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La fialiale rapinata a Casalpusterlengo (foto IlCittadino.it)

Milano. Sono ritenuti responsabili di almeno due rapine, quella dello scorso gennaio ad un portavalori preso di mira a Peschiera Borromeo e quella dei primi giorni di marzo alla filiale della banca Centropadana a Casalpusterlengo. I tre gelesi arrestati dai carabinieri di San Donato Milanese avevano una base logistica, appena scoperta. Le armi e tutto il necessario per colpire erano in un box affittato a Sordio, in provincia di Lodi. Sono stati sequestrati un fucile a canne mozze calibro 12 con 7 cartucce, una pistola semiautomatica 9×21 rubata nel 2013, un’altra pistola calibro 40 con matricola abrasa e tre taser. Le manette sono scattate per Giovanni Pollara (42 anni), Rosario Michele D’Angeli (49 anni) e Orazio Attardi (51 anni). In base a quanto ricostruito dagli investigatori, erano già pronti ad una “trasferta” in Veneto. Avrebbero dovuto colpire un istituto di vigilanza e un imprenditore. L’attenzione su di loro, però, si è subito accesa, partendo dall’individuazione di un’automobile, più volte notata nei giorni precedenti ai colpi. Sarebbe stata a disposizione di D’Angeli e probabilmente veniva usata per i sopralluoghi.

Da quanto emerge, il più esperto dei tre era Pollara, a sua volta intercettato. Per evitare che qualcuno potesse individuarli o carpire particolari dei loro progetti, parlavano quasi esclusivamente in dialetto gelese. In totale, le due rapine ricostruite dagli inquirenti gli hanno fruttato un totale di circa 70 mila euro.

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