La banda di Sant’Ippolito, i pm della procura minorile hanno chiuso le indagini: c’è il giudizio immediato

 
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Gela. Incendi d’auto, furti in appartamento, spaccio di droga e danneggiamenti.


Il blitz “Praesidium”. Anche quattro minori avrebbero fatto parte della presunta banda di Sant’Ippolito, scoperta negli scorsi mesi dai poliziotti del commissariato, dai magistrati della procura e da quelli della procura minorile di Caltanissetta. Proprio i pm nisseni, adesso, hanno chiuso le indagini, chiedendo il giudizio immediato per tutti i giovanissimi coinvolti. La mossa dei magistrati della procura minorile di Caltanissetta, davanti probabilmente ad elementi d’accusa che ritengono piuttosto chiari, è stata accolta dal giudice delle indagini preliminari. Così, i quattro dovranno presentarsi davanti ai magistrati del tribunale dei minori di Caltanissetta già il prossimo mese. Non è da escludere, però, che i difensori possano chiedere di accedere a riti alternativi, così da evitare il giudizio. Già in fase di indagine, infatti, i legali di difesa hanno cercato di ridimensionare il ruolo dei loro assistiti, che avrebbero avuto compiti solo marginali. Allo stesso tempo, gli arresti sono scattati per presunti complici maggiorenni, a cominciare da Giovanni Canotto, Carmelo Meroni e Paolo Melilli, ritenuti i veri organizzatori delle azioni. Le strade di Sant’Ippolito finirono al centro di una serie di verifiche degli investigatori, anche attraverso intercettazioni ambientali, appostamenti e riprese video. I minori sono difesi dai legali Davide Limoncello, Ivan Bellanti, Giuseppe Fiorenza e Gloria Iannizzotto.

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