La batosta della Corte dei Conti, Di Cristina convoca la direzione: i dem tra numeri e sfiducia

 
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Percentuali sempre più basse ma Di Cristina difende l'intesa con Greco

Gela. Le pesantissime osservazioni giunte dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti, ma non solo. Mentre i partiti locali sembrano aver stoppato ogni immediata velleità di “svolta” politica (magari rilanciando da subito la mozione di sfiducia al sindaco), i dem cercano di capire quali ripercussioni dirette possa avere la pronuncia, che ha anche imposto lo stop alle spese straordinarie in municipio. Il segretario cittadino Peppe Di Cristina ha deciso di chiamare a raccolta i suoi. Giovedì, una riunione della direzione locale con all’ordine del giorno proprio la deliberazione della Corte dei Conti. Tutti convocati, compresi i consiglieri comunali. “Ho avuto modo di studiare quanto disposto dai giudici contabili – dice Di Cristina – e ritengo che la situazione sia veramente molto grave. Eviterei di ridimensionarla, come cercano di fare alcuni esponenti istituzionali. Bisogna invece verificare che tipo di conseguenze possa generare. Credo ci sia il rischio di gravi danni finanziari, soprattutto se le misure correttive non venissero ritenute adeguate”. Per ora, anche i dem si accodano al fronte della responsabilità, dicendosi pronti a collaborare, ma solo nel percorso che dovrebbe concludersi con l’approvazione delle misure correttive chieste dalla Corte dei Conti. Poi, nessun altra garanzia politica. “Che sia chiaro – dice ancora – non è affatto una scelta che ci possa far avvicinare alla giunta e alle strategie del sindaco. Come molti altri partiti, stiamo dando priorità alla città e vogliamo salvare i conti del municipio”.

L’ultimo treno per la sfiducia. Dopo la “responsabilità”, però, si riaprono le danze, che potrebbero segnare la fine anticipata dell’esperienza amministrativa del sindaco Domenico Messinese. L’eventuale mozione di sfiducia (sarebbe la terza) va presentata necessariamente entro il prossimo novembre. Una deadline non negoziabile, dato che la legge non prevede altre possibilità prima dell’eventuale voto delle amministrative 2020. Di Cristina non lo dice esplicitamente, ma i democratici da tempo si stanno guardando intorno, proprio nel tentativo di valutare le opzioni politiche che li condurranno alle urne. Anche il recentissimo flirt con i forzisti si inserisce tra le prove tecniche di “grosse koalition”. Con il centrosinistra cittadino ormai ridotto ai minimi termini, anche i dem si muovono nel tentativo di vedere la luce e fino al prossimo novembre si candidano a tirare le fila di un’eventuale fronte pro-sfiducia.

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