La bigiotteria estiva piace alle ragazze…

 
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…e ai ragazzi, ma a volte può dare qualche problema perché contiene Nichel.

I gioielli di bigiotteria mostrano qualità ed estetica sempre migliori.

Le ragazze li scelgono per fare bella figura a poco prezzo (e molte volte anche gli adulti…). Ma gli oggetti di bigiotteria contengono nichel, che è un metallo conosciuto sin dal 3500 a.C.

Il contatto del nichel con la pelle può provocare una tipica dermatite da contatto con arrossamento, prurito, vescicole concentrati in una zona molto circoscritta. In estate la sintomatologia è in aumento perché questo metallo si scioglie con il sudore, per cui basta una quantità minima per provocare allergie ed eczemi che possono durare intere settimane e anche rivelarsi dolorosi.

Il nichel, oltre che in bigiotteria, è impiegato per la produzione della maggior parte degli oggetti di uso quotidiano con i quali siamo perennemente in contatto: orologi, cellulari, maniglie, cerniere, stoviglie, pentole, accendini, forbici, aghi, batterie, coloranti, materiale elettrico, ceramiche, parti metalliche di occhiali. È un componente anche delle tinture per capelli e dei prodotti per le permanenti. E’ usato anche in cosmesi: lo ritroviamo infatti, nello shampoo, prodotti per il make-up, smalti (in particolare quelli di colore verde), prodotti per la rasatura, dentifrici. Sempre più italiani lamentano fastidi simili all’allergia dopo aver usato smartphone e cellulari. Nemmeno i bambini e i ragazzi ne sono immuni, visto che l’uso dei telefonini si sta diffondendo sempre di più anche tra i piccoli.

Secondo i risultati di un lavoro pubblicato sulla rivista ‘Pediatric Allergy, Immunology, and Pulmonology’, molti modelli in commercio rilasciano tracce di metalli e per l’esattezza: nichel e cromo, sufficienti a indurre una dermatite allergica da contatto localizzata nelle aree a contatto con il telefonino (guancia, orecchio, palmo della mano).

Poiché oltre il 10% della popolazione sviluppa una allergia al nichel, il 1 aprile 2013 è entrata in vigore la norma UNI EN1811/2011 che individua le nuove modalità di prova di riferimento per il rilascio di nichel da parti di oggetti di oreficeria e bigiotteria. In tale norma rientrano non solo piercing e perni degli orecchini, ma anche tutti i gioielli che vengono a contatto con la pelle come pendenti, collane, bracciali, orecchini, orologi, portachiavi.

Nei detersivi e in molti comuni bagno schiuma sulla confezione può essere stampigliato Nichel Tested. A volte dietro a dermatiti frequenti, pruriti ingiustificati, infiammazioni della bocca e mal di pancia non riconducibili ad altre patologie o disturbi gatrointestinali, si nasconde l’allergia al nichel.

Tale si stomatologia è possibile poiché il nichel, come solfato, è presente in moltissimi alimenti tra i quali lenticchie, fagioli, cacao, nocciole, liquirizia per citare quelli che ne contengono una buona quantità; poi ci sono molte verdure e frutti come gli asparagi, spinaci, cipolle, funghi, kiwi, pomodoro che comunque ne contengono quantità significative.

Per la diagnosi dell’allergia al nichel si utilizza un test cutaneo eseguito con la metodica del patch test. Chiarita la diagnosi, occorre evitare gioielli e alimenti contenenti nichel.

Dottor Antonino Bianca Pediatra
http://www.studiomedicobianca.it

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