La carta rubata e il conto alleggerito di 5 mila euro, in aula parla la vittima

 
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Gela. Un presunto giro di carte bancomat rubate e utilizzate per prelevare denaro. Così, davanti al giudice Lirio Conti è finito il cinquantottenne Antonio M.

La carta rubata. Ci sarebbe stato lui, stando alle accuse dei magistrati della procura, dietro al furto di una carta che gli avrebbe fruttato prelievi per almeno cinquemila euro. Nel corso dell’udienza, sono stati sentiti un carabiniere e il proprietario della carta rubata. “Furono i funzionari della banca – ha spiegato la vittima del furto – ad informarmi di una serie di prelievi anomali. Io, peraltro, quella carta non l’avevo mai utilizzata. Mi venne rubata insieme al codice pin quando, inavvertitamente, la lasciai all’interno dell’automobile”. Il carabiniere, invece, ha confermato che l’imputato avrebbe avuto precedenti dello stesso tipo. Sono stati i legali di fiducia del presunto responsabile del furto, gli avvocati Carmelo Tuccio e Francesco Cottone, a cercare di valutare se effettivamente possano esistere collegamenti tra quel furto e lo stesso Antonio M. Per gli investigatori, però, l’uomo sarebbe stato immortalato dai sistemi di videosorveglianza di una delle banche raggiunte con l’obiettivo di prelevare denaro. “Alla fine, dal conto – ha detto la vittima sentita in aula – vennero prelevati almeno cinquemila euro. Venivano effettuati prelievi anche due volte al giorno”.

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