La cocaina acquistata a Palermo e rivenduta in città, la condanna ad una donna: impugnato il verdetto

 
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Immagini di repertorio

Gela. Un giro di droga acquistata a Palermo e poi piazzata in città. Dopo le indagini, tra le maglie strette dagli investigatori finì anche una quarantenne. La donna, stando alle accuse, avrebbe avuto un ruolo importante nel gruppo scoperto al termine dell’indagine. Per lei, sia in primo che in secondo grado è arrivata una pesante condanna a quattro anni e sei mesi di detenzione. La vicenda sarà valutata dai giudici romani della Corte di Cassazione. Il nuovo legale che la rappresenta, l’avvocato Maurizio Scicolone, ha deciso di impugnare il verdetto. Ad incastrarla ci sarebbero diverse intercettazioni. I contatti tra i coinvolti erano frequenti proprio per definire quantitativi e prezzi della cocaina che doveva poi essere rivenduta in città.

Secondo il difensore, però, in quelle conversazioni non emergerebbe il presunto coinvolgimento della quarantenne né sarebbe possibile risalire al tipo di droga smerciata. Tutti elementi che dovranno essere valutati dai magistrati romani.

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