La cocaina al posto della batteria del suo cellulare, arriva l’assoluzione per un trentasettenne

 
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Gela. La cocaina nascosta nel vano batteria del suo telefono cellulare. In primo grado era stato condannato. Dopo la condanna ad un anno e mezzo di reclusione decisa in primo grado, è arrivata l’assoluzione in appello per il trentasettenne Nunzio P. Nel corso di una serie di controlli, era stato fermato a bordo della sua vettura nella zona di Settefarine. La droga, suddivisa in cinque involucri, era nascosta proprio all’interno del telefono cellulare. Dopo i successivi approfondimenti, venne scoperto anche un bilancino di precisione ritrovato nella sua abitazione. Così, arrivò la condanna in primo grado. In appello, però, il verdetto è stato modificato. Come fatto rilevare dal suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello, il reato si è prescritto. I controlli che portarono a scoprire la cocaina risalgono a nove anni fa. Un’evidenza accolta sia dalla procura generale sia dal giudice che ha pronunciato una sentenza d’assoluzione.

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