La comunità Bahá’ í festeggia un ventennio nel ricordo dei 200 anni della nascita del suo fondatore

 
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Gela. Il 22 ottobre è ricorso il duecentesimo anno della nascita di Bahá’u’lláh, parola che tradotta vuol dire “Gloria di Dio”.

A Gela da un ventennio esiste una folta comunità Bahá’ í, che ne persegue il messaggio religioso. A Palazzo Pignatelli è stato ricordato il fondatore  nella sala concerti dell’Associazione Amici della Musica del Palazzo Pignatelli.

La serata si è articolata con letture dagli scritti sacri bahá’í, visione del filmato “Light to the World” – Luce al Mondo e parte artistica. Il lungometraggio, proiettato per l’occasione in ogni parte del mondo, ha raccontato i momenti salienti della vita di Bahá’u’lláh e la sua visione unificante del mondo che supera le barriere di religione, razza e condizione sociale che i bahai realizzano in ogni località attraverso una costante opera educativa verso i principi della pace mondiale, della partecipazione universale, del senso di giustizia, dell’adozione di una lingua ausiliaria mondiale e della parità tra uomo e donna.

Il loro scopo è costruire una nuova civiltà instaurando questa visione oltre che nell’individuo anche nelle più piccole cellule sociali come la famiglia, il quartiere, il villaggio in contesti sempre più ampi e variegati. “La terra è un solo paese e l’umanità i suoi cittadini” dice Bahá’u’lláh.

Come ricordato dalla conduttrice Entela Topulli, baha’i di origini albanesi, ma residente a Gela da oltre un ventennio, questa comunità è presente a Gela fin dal 1970 quando una famiglia di pionieri, Tahzib-De Marco, si è spostata a Gela per dare origini qui alla loro fede, così come è avvenuto in una miriade di località sparse nel mondo.

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