La “corte” rifiutata, minacce ad una giovane e l’auto incendiata: assolti due minori

 
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Gela. Non ci sono prove che siano stati loro a dare alle fiamme la Citroen usata dalla madre di una giovane, che aveva respinto il corteggiamento di uno dei due minori finiti a processo. Sono stati entrambi assolti dai giudici del tribunale minorile di Caltanissetta. Oltre che dell’incendio della vettura, verificatosi nella zona di Macchitella, erano accusati di minacce. Gli approcci di uno degli imputati non trovarono riscontro nella ragazza che iniziò a ricevere telefonate mute e poi dal contenuto minaccioso. A queste, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, si aggiunse l’incendio dell’automobile. Nel corso del giudizio, però, la stessa giovane ha escluso di avere certezza sull’identità di chi l’avrebbe minacciata. Non è riuscita a fornire un quadro preciso.

Queste incongruenze ricostruttive sono state rimarcate dai difensori dei due imputati, gli avvocati Davide Limoncello e Mariella Giordano, che hanno escluso un collegamento certo tra quanto accaduto alla giovane e alla sua famiglia e i due minorenni. In assenza di elementi chiari, i giudici nisseni hanno emesso un verdetto di assoluzione.

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