La “farsa” della Breast Unit, la commissione sanità: “Non si può fare carriera politica sulle spalle di chi soffre”

 
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Gela. L’inaugurazione bis della Breast Unit

all’ospedale Vittorio Emanuele, con tanto di presidente della Regione a far visita ai reparti del nosocomio di Caposoprano, sta producendo una lunga serie di polemiche.

“L’unico centro riconosciuto è a Catania”. In verità, come segnalato anche dal sindaco Domenico Messinese, non esiste una vera e propria Breast Unit in ospedale. Così, l’affondo arriva dai consiglieri della commissione comunale ambiente e sanità, presieduta dalla grillina Virginia Farruggia. “La domanda nasce spontanea – dicono – se è sorta l’esigenza di avere altri locali, evidentemente l’attività svolta in questi cinque anni successivi alla prima inaugurazione sarà stata tale da avere necessità di maggiore spazio. In realtà, non è stato proprio così, visto che la Breast Unit, nonostante l’inaugurazione stantia, non è mai partita”. Insomma, come denunciato da questa testata, la vicenda è tutt’altro che semplice, o meglio forse è fin troppo semplice, dato che la Breast Unit non funziona. “Siamo rimasti alla linea di partenza – spiegano ancora – inoltre abbiamo sottolineato che dalle stesse linee guida, la Regione avrebbe dovuto allinearsi, entro il 2016, prevedendo una Breast Unit ogni duecentocinquantamila abitanti, ma ad oggi nulla, l’unico centro di senologia riconosciuto in Sicilia è quello di Catania”.

“Crocetta primo responsabile del collasso di un intero territorio”. Per Virginia Farruggia e per gli altri componenti della commissione Giuseppe Ventura, Salvatore Farruggia, Maria Pingo e Crocifisso Napolitano, l’intera vicenda è da leggere soprattutto in chiave politica. “Non possiamo non apprezzare il buon senso di decidere, seppur all’ultimo minuto, di non fare alcuna inaugurazione – continuano – è chiaro l’imbarazzo del Pd che rinuncia a quella che in altri tempi sarebbe stata un’allettante passerella e che oggi sarebbe potuta essere l’ennesima zappata sui piedi. Non è dato sapere neanche la causa dell’assenza dell’assessore regionale Baldo Gucciardi, annunciato sin dall’inizio. La commissione boccia del tutto l’iniziativa così come l’operato della politica locale sulla nostra sanità, sono due anni che sentiamo solo annunci e non possiamo accettare l’approccio di totale leggerezza di un presidente della Regione che è il massimo responsabile del collasso totale del territorio locale. Se Breast Unit deve essere, pretendiamo che sia come indicato nelle linee guida del ministero e non un surrogato, utile a fare annunci in campagna elettorale approfittando della buona fede dei cittadini”. La quotidianità del Vittorio Emanuele, stando alla commissione, parla invece di enormi disagi. “La politica deve dire che, nonostante le linee guida indichino un’equipe di professionisti che si occupi almeno per il cinquanta per cento della loro attività alla Breast Unit, in città non potrà mai accadere, perché c’è una carenza di personale tale da far chiudere i reparti. In chirurgia si opera non oltre le otto ore per settimana. L’unico senologo è costretto ad operare solo il sabato con liste d’attesa imbarazzanti. Non si fa carriera politica sulle spalle dei cittadini”.

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