La firma della Ascia alla sfiducia dei 5 stelle scuote il Pd, Di Cristina pronto a convocare i consiglieri

 
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Gela. Ritorna il sereno in casa Partito Democratico? Dopo le tensioni di ieri, con il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia che, in aula, ha apposto la propria firma alla mozione di sfiducia al sindaco, destinata ad essere presentata dai consiglieri del Movimento cinque stelle, i vertici locali del partito iniziano a lavorare per appianare possibili divergenze.

Di Cristina verso la convocazione dei consiglieri. A contestare, per primo, la firma alla mozione di sfiducia apposta dal presidente Alessandra Ascia è stato il capogruppo democratico Vincenzo Cirignotta. Il consigliere, a conclusione della seduta di ieri, ha bollato la scelta della Ascia come “non condivisibile”. Nelle scorse ore, il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina, a margine di un incontro del partito a Caltanissetta, ha avuto un primo faccia a faccia con il deputato regionale Giuseppe Arancio e con il segretario provinciale Giuseppe Gallè. A questo punto, non è da escludere che, nel tentativo di fare il punto della situazione, Di Cristina possa convocare un incontro con l’intero gruppo consiliare. Di certo, in pochi si sarebbero aspettati un atto tanto plateale da parte del presidente Alessandra Ascia, dato che il Pd locale, da mesi ormai, ha iniziato a percorre una propria strada che dovrebbe condurre alla sfiducia del sindaco Domenico Messinese e dei suoi assessori. Intanto, dovrebbe essere quella del 17 febbraio la data scelta dallo stesso segretario cittadino democratico e dal presidente Claudia Caizza per la convocazione dell’assemblea, aperta a tutti gli iscritti in città. Un altro appuntamento strategico che dovrebbe servire a tracciare la direttrice politica che, a questo punto, condurrà nei prossimi mesi a formalizzare la sfiducia al sindaco. Non è chiaro, però, se l’obiettivo possa eventualmente essere condiviso con gli stessi consiglieri comunali del Movimento cinque stelle, a loro volta già impegnati nella campagna che li porterà alla presentazione della loro mozione di sfiducia. 

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