La fotografia come strumento terapeutico,i ragazzi dell’Aias coinvolti in un laboratorio

 
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Gela. L’architetto Marilia Arces ha inaugurato ieri il laboratorio “Educazione all’immagine e alla Comunicazione visiva attraverso la fotografia”.

Ritratti, selfie e foto di gruppo saranno al centro di una serie di attività, rivolte ad alcuni degli assistiti dell’Aias di Gela. Curato dalla professionista gelese, il progetto si rivolge a dodici partecipanti di ogni età che hanno rivelato nel corso degli anni una particolare predisposizione alla fotografia. L’iniziativa è stata fortemente voluta dai vertici dell’Aias, sicuri di una risposta positiva in termini riabilitativi dei loro assistiti.

Tecniche come pittura e fotografia, verranno utilizzate in un laboratorio di teoria e pratica, attività che cercheranno di aprire gli orizzonti della creatività e della manualità. “Tutto nasce dalla partecipazione di una nostra assistita a un corso privato tenuto dalla professionista Arces – dice il presidente dell’Aias di Gela, Anna Maria Longo – i risultati prodotti dal suo impegno ci hanno spinto a poter attivare in struttura un percorso che culminerà con una mostra dei lavori realizzati”.

La fotografia, insieme alle altre forme di espressione artistica è ampiamente utilizzata in contesti terapeutici o educativi, viene utilizzata come valido strumento per approfondire la conoscenza del sé. L’obbiettivo del laboratorio è quello di utilizzare la fotografia come mezzo d’incontro e di superamento delle disabilità. Nel tentativo di creare uno spazio di socializzazione, dove poter raccontare sé stessi e il proprio mondo imparando a conoscersi e a rappresentarsi attraverso le immagini.

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