La gestione fittizia delle aziende di Palmeri, riesame conferma misure: imprenditore in carcere

 
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I militari della guardia di finanza in una delle aziende

Gela. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno respinto i ricorsi presentati dalla difesa dell’imprenditore cinquantanovenne Rocco Palmeri e dei presunti prestanome Dorotea Palmeri e Rocco Palermi (sessantottenne). Sono tutti coinvolti nell’inchiesta sulla presunta intestazione fittizia di due aziende, la “Carni del Golfo” e la “Tir Italia”. Per i pm della procura, nonostante la misura già imposta al cinquantanovenne, avrebbe continuato a gestire le aziende, attraverso i familiari. Gli stessi magistrati si sono opposti alle richieste avanzate dal legale di difesa, l’avvocato Flavio Sinatra, che invece chiedeva l’annullamento dei provvedimenti, con la revoca delle misure cautelari.

Sono stati confermati anche i provvedimenti sulle aziende, ora affidate ad un amministratore giudiziario. Il cinquantanovenne Palmeri, negli scorsi giorni, è stato trasferito in carcere. Avrebbe violato i domiciliari che gli sono stati imposti subito dopo il fermo. L’inchiesta è coordinata dal pm Luigi Lo Valvo.

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