La Ghelas tra le compartecipate che Monti non vuole, ansia per 85 lavoratori

 
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Gela. Il futuro degli 85 dipendenti della Ghelas Multiservizi si gioca probabilmente il prossimo 5 febbraio. In quella data si svolgerà una riunione cui sono stati invitati il sindaco Angelo Fasulo, il direttore generale Renato Mauro, il presidente del Consiglio comunale, il consiglio direttivo della società compartecipata e i rappresentanti sindacali.

Se il decreto Monti sulla spending review non sarà modificato, entro il 31 dicembre di quest’anno la Ghelas dovrà essere posta in liquidazione, o quantomeno il Comune non potrà continuare un rapporto di esternalizzazione dei servizi. Ecco perchè entro i prossimi mesi occorrerà trovare un percorso che consenta agli 85 dipendenti, la maggioranza dei quali ex precari, di poter mantenere il posto di lavoro. Nel contempo il Comune ha la necessità di garantire una serie di servizi che grazie alla Multiservizi vengono garantiti. Annualmente il Comune deve prevedere nel bilancio un costo di 4 milioni e 100 mila euro annuo. “Siamo una società sana – dice Tonino Collura, amministratore delegato della Ghelas – non è vero che abbiamo debiti. Semmai vantiamo dei crediti nei confronti del Comune che deve liquidarci alcune fatture. Bisogna tenere conto del fatto che la maggioranza dei dipendenti sono ex articolisti che hanno scelto questo percorso come stabilizzazione dal precariato. E poi ritengo che i servizi garantiti siano essenziali per l’amministrazione, che senza la Ghelas non potrebbe assicurarli. Insieme dobbiamo trovare una soluzione”.

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