La “grande alleanza” pronta al varo, patto Greco-dem-Mancuso: Bartolozzi, “Vanno con la sinistra di Crocetta”

 
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Nel riassetto di Greco gli equilibri sono a rischio

Gela. I primi incontri potrebbero iniziare già nelle prossime ore. Dopo la direzione cittadina dem di ieri sera, cha ha dato mandato a trattare al segretario Peppe Di Cristina, il patto “civico” entra nel vivo. A sostegno della candidatura a sindaco dell’avvocato Lucio Greco, oltre ai dem che cercano garanzie di programma e di simboli, c’è la Forza Italia dei “lealisti”, quelli del coordinatore provinciale Michele Mancuso (oltre alle liste fondatrici, a “Gela città normale” e “Innovavis”). Gli esponenti dell’Udc, con il più che probabile ingresso del Pd, sembrano intenzionati a congedarsi (nonostante avessero deciso di correre con Greco), per passare all’alleanza di centrodestra pro-Spata. “Questo è un vero laboratorio politico”, dice uno dei fondatori del progetto civico. Azzurri e dem insieme (anche se dentro possibili liste civiche) è un azzardo elettorale che sta già facendo discutere. Quasi la concretizzazione di quello che sembrava possibile dopo la sfiducia all’ex sindaco Domenico Messinese, ma senza il gruppo dei “dissidenti” berlusconiani (ora a sostegno del leghista Giuseppe Spata), che a loro volta sono stati molto vicini a Di Cristina e ai suoi uomini di riferimento. Un patto che contribuisce alla guerra interna a Forza Italia. “Sembra incredibile che da quel giorno, dal nostro 34 per cento, si rinunci al simbolo di Forza Italia per le prossime amministrative a Gela per fare accordi con la sinistra – scrive sul suo profilo facebook la deputata nazionale Giusi Bartolozzi riferendosi ai risultati elettorali conseguiti dal gruppo alle urne dello scorso anno – quella stessa sinistra di Crocetta & C. che ha portato la città allo sfacelo. Come i miei concittadini potranno comprendere se io stessa sono incredula?”. La deputata da mesi fa da contraltare al rivale interno Michele Mancuso, che invece ha deciso di schierare Forza Italia con Greco (e quindi con i dem), mentre il gruppo “dissidente” che si riconosce anche nella parlamentare è nella coalizione di Giuseppe Spata. Se la “grande alleanza” diventerà cartello elettorale, allora sarà uno dei punti d’attacco per i rivali dei “civici”. Tanti sono già pronti a sfruttare l’intesa Pd-Forza Italia proprio in ottica di campagna elettorale. Ieri sera, durante la direzione cittadina del Pd, quella di correre con Greco è stata individuata come la scelta più coerente. Di Cristina (che fino all’ultimo è stato molto combattuto sul sì all’avvocato e a Forza Italia) e la segreteria dei suoi fedelissimi, però, non ne vogliono sapere di simboli. Se patto deve essere, anche con Mancuso, allora tutti rinuncino ai marchi ufficiali.

A Roma e a Palermo, la “grande alleanza” gelese è sotto la lente di ingrandimento. Il segretario regionale Davide Faraone (di area renziana) dovrà pur dare spiegazioni al neo segretario nazionale Nicola Zingaretti (sostenuto da Di Cristina e dalla gran parte del Pd locale). Pare che il segretario cittadino e lo stesso Faraone abbiano comunque già avuto delle interlocuzioni. Dem e forzisti dalla stessa parte, anche se sotto simboli non ufficiali, non è cosa da poco. I problemi, ovviamente, non mancano neanche in casa Forza Italia. Non ci sono solo i “dissidenti”, ma c’è anche il decalogo del presidente Silvio Berlusconi che non vorrebbe vedere i suoi schierati nelle caselle di liste civiche. Non è da escludere, però, che tanto Faraone quanto Gianfranco Miccichè (coordinatore regionale azzurro) abbiano già dato il loro assenso, magari con le rassicurazioni dei “senatori” locali che faranno da garanti del patto.

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