La grande distribuzione fiuta l’affare in città: i piccoli esercenti al collasso, “così chiudiamo tutti”

 
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Gela. Una fase economica sempre più difficile da sostenere resa ancor più pesante da una concorrenza mai così agguerrita. “Cento botteghe muoiono”. Molti piccoli esercenti, soprattutto nel centro storico e in diversi quartieri periferici, rischiano di chiudere i battenti e, non a caso, hanno fatto arrivare il loro malcontento anche ai rappresentanti delle associazioni di categoria. In affanno ci sono principalmente i titolari di tante piccole botteghe di quartiere e gli esercenti che, da anni, portano avanti attività commerciali di vario genere. Le ombre maggiori arrivano dai big della grande distribuzione che sono sempre più interessati ad avviare punti vendita in città. “Per un grande supermercato che apre o per un centro commerciale che avvia l’attività in questo territorio, cento botteghe chiudono – spiega un esercente che ha già deciso di abbassare la saracinesca – in questo modo, i quartieri moriranno lentamente e tutto si sposterà verso quelle aree che ospitano grandi strutture commerciali”.

I big pronti a investire. Un conflitto tra nuovi investitori e vecchie attività sempre più in declino che, da anni, tiene banco. Negli ultimi mesi, però, non mancano le chiusure definitive per tanti piccoli punti vendita. Negli scorsi giorni, lo stesso sindaco Angelo Fasulo ha confermato l’interesse del gruppo Lidl a sbarcare in città. Intanto, grandi strutture di vendita sono sorte soprattutto lungo l’asse strategico di via Venezia mentre dei due possibili centri commerciali, quello previsto sulla 117 bis Gela-Catania e l’omologo pensato nell’area di Montelungo, si sa ancora ben poco tra dubbi e ricorsi giudiziari.

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