La lite e la pistola, Peritore si difende in carcere: “Era una scacciacani…sono stato aggredito”

 
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Gela. L’hashish sequestrato dai poliziotti nella sua abitazione gli sarebbe servito solo per uso personale, mentre la pistola che è spuntata durante la colluttazione in corso Aldisio era una scacciacani, della quale voleva liberarsi. Il trentaquattrenne Calogero Peritore, arrestato negli scorsi giorni, ha risposto alle domande del gip Marica Marino, che l’ha sentito in carcere a Balate. E’ accusato non solo di aver avuto a disposizione la droga, secondo gli inquirenti destinata allo spaccio, ma anche della detenzione dell’arma. La lite, secondo la sua versione, sarebbe scoppiata a causa di un credito, da poche decine di euro, che vantava nei confronti del rivale, denunciato invece a piede libero. Sarebbe stato proprio quest’ultimo, in base a quanto raccontato dall’arrestato, ad avventarsi contro di lui. Nel corso della colluttazione, Peritore sarebbe finito a terra, insieme al motorino in sella al quale era arrivato nei pressi di un bar. Nel veicolo era conservata la pistola, notata dagli investigatori che hanno analizzato i sistemi di videosorveglianza della zona. L’arma, da quanto emerge, sarebbe stata portata via dal rivale del trentaquattrenne, che se ne sarebbe poi disfatto.

Pare che gli agenti non siano riusciti a ritrovarla. Le indagini sono coordinate dal pm Luigi Lo Valvo, che ha chiesto e ottenuto il provvedimento restrittivo nei confronti di Peritore. Ha risposto alle domande, assistito dai legali di fiducia, gli avvocati Cristina Alfieri e Giusy Ialazzo. L’altro indagato (a piede libero), invece, è assistito dall’avvocato Giovanni Bellino.

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