La mafia gelese nel Nord Italia, in aula parla ancora Vizzini: era lui uno dei capi in Lombardia

 
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Gela. Ha ripercorso alcune delle vicende di cosa nostra

gelese nel Nord Italia.

L’indagine sugli affari di cosa nostra gelese nel Nord Italia. In aula, durante il giudizio d’appello, è stato sentito il collaboratore di giustizia Rosario Vizzini. Una testimonianza, la sua, richiesta dai difensori degli imputati, al centro della maxi indagine antimafia “Tetragona”. I verdetti di condanna, pronunciati in primo grado dai giudici del collegio penale del tribunale di Gela, sono stati impugnati dai difensori e, adesso, la decisione spetterà alla Corte d’appello di Caltanissetta. Così, Vizzini, nella sua deposizione, ha descritto quanto sarebbe accaduto in Lombardia, dove gli erano stati praticamente affidati i galloni del comando dai clan gelesi. Nel corso della sua deposizione, non ha nascosto di essere dietro ad almeno uno degli omicidi eccellenti decisi dai gelesi e messi a segno proprio in Lombardia.

Si è soffermato anche su un presunto affare di droga che avrebbe coinvolto anche alcuni degli imputati, assolti però in primo grado, ma anche sul ruolo delle aziende della famiglia Pione. Oltre a Vizzini, verranno sentiti, sempre come testimoni, anche Angelo Bernascone, a sua volta collaboratore di giustizia, e Davide Nicastro. In primo grado vennero pronunciati cinque verdetti di assoluzione. Per due collaboratori di giustizia, Rosario Trubia e Nunzio Licata, fu dichiarato il “non doversi procedere” a seguito dell’estinzione dei reati contestati. L’assoluzione arrivò per Pietro Caielli, Claudio Conti e Sebastiano Pelle. Le condanne più pesanti, invece, furono pronunciate ai danni di Emanuele Monachella, Armando D’Arma, Salvatore Burgio e Aldo Pione. Condanne anche a Giuseppe Piscopo, Nunzio Cascino, i collaboratori Fortunato Ferracane e Marcello Orazio Sultano, Angelo Greco, Giuseppe Truculento e Alessandro Farruggia. Tra le parti civili costituite, il Comune, Confindustria, la Federazione antiracket nazionale, l’associazione “Gaetano Giordano”,  con l’avvocato Giuseppe Panebianco, l’imprenditore Emanuele Mondello, rappresentato dal legale Vittorio Giardino, e i titolari dei supermercati presi di mira, ovvero Nunzio Di Pietro e Cristoforo Infurna. Nel pool difensivo, invece, ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Nicoletta Cauchi, Flavio Sinatra, Cristina Alfieri, Antonio Gagliano e Boris Pastorello. In aula, si tornerà a novembre.

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