La maxi bancarotta del gruppo Burgio, nell’inchiesta agrigentina “Discount bis” ci sono anche due professionisti gelesi

 
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Gela. Supermercati, centri commerciali, società, ma anche capitali milionari.


La “galassia” Burgio. Tutti tasselli di una lunga attività d’indagine condotta dai magistrati della procura di Agrigento, fino all’arresto negli scorsi mesi dell’imprenditore Giuseppe Burgio, per anni ritenuto uno dei leader del settore sull’intera isola. Il cinquantaduenne è accusato di aver distratto somme e beni per circa cinquanta milioni di euro. I pm agrigentini stanno conducendo diversi filoni d’inchiesta, oltre a quello principale che ha condotto all’arresto dell’imprenditore, attualmente sotto processo. Nelle carte dell’indagine ribattezzata “Discount bis”, sono finiti i nomi di due professionisti gelesi che, in passato, hanno svolto incarichi per la liquidazione di una delle società della “galassia” Burgio. Non è da escludere che, proprio per gli incarichi svolti, possa trattarsi di un atto dovuto. I pm, anche in questo caso, hanno chiuso le indagini, notificando i relativi avvisi. Allo stato attuale, però, non c’è stata l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio. In totale, sono trentadue gli indagati, tra professionisti, funzionari di banca e rappresentanti delle società riconducibili sempre all’imprenditore agrigentino. Gli investimenti del suo gruppo arrivarono anche in città, con il progetto di un maxi centro direzionale che sarebbe dovuto sorgere a ridosso del commissariato di polizia di via Zucchetto. Da anni, quel rudere è abbandonato e, con l’avvio delle indagini a carico dell’imprenditore, l’intera area è finita sotto sequestro.

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