La mediazione dei sindacati non sortisce effetti, continuano i presidi della Turco

 
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Gela. Ancora presidi ai varchi stradali di accesso della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. I lavoratori di Turco Costruzioni sono giunti alla terza settimana in strada. Dopo il caos di ieri, con operai e famiglie che hanno resistito, impedendo l’accesso in fabbrica agli altri operai dell’indotto e al personale del diretto della multinazionale, oggi non si registrano momenti di tensione. La fabbrica continua a viaggiare a scartamento ridotto. Ieri sera, edili e confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno avuto un incontro anche con la dirigenza di Turco. Nulla da fare sul fronte licenziamenti, che per ora rimangono confermati. 

 I manager dell’azienda edile, però, si sono impegnati a completare i pagamenti per il mese di novembre e quelli della cassa edile di marzo. Gli operai sono in protesta contro i trentasei licenziamenti e rivendicano tutte le retribuzioni arretrate. Ieri, i sindacalisti dell’Ugl hanno scritto al prefetto di Caltanissetta, chiedendo un incontro urgente e indicando la necessità del ritiro dei licenziamenti.

3 Commenti

  1. è una vergogna questi elementi stanno bloccando pure chi vorrebbe lavorare invece di accettare e andarsi a cercare il lavoro

  2. Non penso che Ami Gela questi elementi sono padri di famiglia che vogliono lavorare ma a Gela fattene una ragione non per forza bisogna trasferirsi altrove! Quindi si può trovare una giusta soluzione basta cercarla!

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