La messa in sicurezza dell’ex discarica Isaf, percolato anche in un torrente: il Comune parte civile

 
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Gela. Vizi di notifica ad uno degli imputati fanno slittare l’apertura del dibattimento

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La possibile contaminazione. Claudio Giganti, Giuseppe Colombo, Michele Troni, Silvio Ristagno e Stefano Pintus sono accusati di presunte irregolarità nelle procedure di messa in sicurezza permanente dell’ex discarica Isaf. In base a quanto ricostruito dai magistrati della procura, non sarebbero state rispettate le regolari procedure di smaltimento del percolato che, invece, avrebbe invaso diverse aree, anche a ridosso della statale 115 Gela-Vittoria. Le anomalie nei lavori emersero nel corso di controlli svolti dai militari della Capitaneria di porto.
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Proprio due di loro, che condussero gran parte delle indagini, verranno sentiti in aula, dopo l’apertura del dibattimento, così come chiesto dal pm Federica Scuderi. Intanto, davanti al giudice Silvia Passanisi, l’ente comunale, per il tramite dell’avvocato Ignazio Raniolo, ha già prodotto richiesta di costituzione di parte civile, che verrà valutata alla prossima udienza. Non è da escludere che i legali degli imputati, gli avvocati Piero Amara, Alessandra Geraci e Angelo Mangione, contestino proprio la legittimazione del Comune a stare in giudizio.
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La presunta contaminazione da percolato si sarebbe estesa pure al torrente Valle Priolo.

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