La morte di Caterini, la procura di Ascoli ha iscritto tre indagati

 
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Ascoli Piceno. Sono tre, attualmente, gli indagati dopo la morte dell’operaio ventisettenne Gianluca Caterini. Il giovane, lunedì, sarebbe stato colpito da un tubo, durante i lavori di realizzazione di un metanodotto in zona Campolungo, nei pressi dell’area industriale di Ascoli Piceno. I pm marchigiani avrebbero già iscritto nel registro degli indagati i nominativi del gruista che stava manovrando per la posa del tubo e degli imprenditori che risultano legali rappresentanti delle due aziende impegnate. L’ipotesi d’accusa potrebbe essere quella di omicidio colposo. Il corpo dell’operaio verrà sottoposto ad autopsia. Fatale sarebbe stato il trauma toracico causato dal tubo che l’avrebbe travolto.

I familiari, nelle scorse ore, sarebbero arrivati ad Ascoli Piceno. Caterini, da poco assunto con un contratto a tempo determinato, stava lavorando nei cantieri per la costruzione di un metanodotto, nel tratto Campolungo-Porto Sant’Elpidio. Gli ispettori del servizio prevenzione e sicurezza dell’Area vasta cinque hanno già depositato una prima relazione, in procura, su quanto accaduto nel cantiere. Il comitato locale No Triv, che da tempo denuncia la pericolosità dell’opera, è nuovamente tornato a contestare la presunta mancata sicurezza, agevolata dai tempi stretti di consegna dei lavori.

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