La morte di Gianluca Caterini, un operaio patteggia: gup, “l’altro imputato a giudizio”

 
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Gianluca Caterini morì tre anni fa nel cantiere marchigiano

Gela. Fu una fine terribile. La vita dell’operaio ventisettenne Gianluca Caterini venne spezzata nel gennaio di tre anni fa. Morì per le conseguenze di un grave incidente sul lavoro, nei cantieri per un metanodotto, avviati a Castel di Lama, una frazione di Ascoli Piceno, nelle Marche. Per quanto accaduto, il gup del tribunale marchigiano ha ammesso il patteggiamento, ad un anno e due mesi di reclusione, proposto dalla difesa del gruista che quel giorno si trovava a manovrare il mezzo usato per movimentare un pesante tubo. Caterini sarebbe stato colpito, con conseguenze gravissime. E’ stato rinviato a giudizio, invece, un altro imputato, che si occupava di supervisionare i lavori e il cantiere. Dovrà presentarsi davanti ai giudici di Ascoli Piceno il prossimo ottobre. Nel procedimento, sono entrate, come responsabili civili, le aziende Nuova Ghizzoni e Sicilsaldo, che si occupavano dei lavori a Castel di Lama. Caterini era stato da poco assunto, attraverso un’agenzia di lavoro interinale. Le indagini vennero avviate subito dopo l’accaduto, valutando la pista dell’omicidio colposo. Vennero condotti accertamenti autoptici, per ricostruire le cause del decesso. Per il giovane si rivelò vano anche il trasferimento all’ospedale “Mazzoni”.

La moglie e la piccola figlia sono parti civili. E’ stata ammessa la loro costituzione, così come chiesto dal legale che le rappresenta, l’avvocato Maria Scuderi. Ad ottobre, il caso si sposterà davanti ai giudici del tribunale di Ascoli Piceno, per il dibattimento nei confronti dell’operatore per il quale è stato disposto il processo.

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