La morte di Vittoria Caruso, chiuse indagini: giovane accusato di omicidio

 
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Vittoria morì a causa delle ferite riportate

Gela. L’accusa è pesante, omicidio. E’ la contestazione che viene mossa dai pm della procura al ventenne che era alla guida della Fiat Panda, sulla quale due anni si trovava anche la quindicenne Vittoria Caruso. Per lei, non ci fu nulla da fare dopo che la vettura si ribaltò, lungo un tratto di uno degli assi viari ex Asi. La vettura era condotta dal giovane e a nulla servì la corsa verso l’ospedale “Vittorio Emanuele”. Vittoria perse la vita e da allora sono partite le indagini condotte dai magistrati e dagli agenti di polizia, coordinati dal sostituto Federica Scuderi. L’accusa è stata formalizzata dopo una lunga inchiesta. Le indagini sono state chiuse e a breve potrebbe arrivare la richiesta di rinvio a giudizio. Secondo gli investigatori, il giovane avrebbe effettuato, volontariamente, una manovra pericolosa, pare ad alta velocità e azionando poi il freno a mano. La vettura si ribaltò e le ferite riportate da Vittoria furono fatali. Da quel momento, la famiglia ha seguito le indagini e attende che si arrivi ad una decisione nei confronti dell’unico coinvolto nell’inchiesta. I familiari sono assistiti dall’avvocato Rita Parla, per conto della società “Giesse Risarcimento Danni”.

Sono state effettuate verifiche e accertamenti tecnici, anche lungo il tratto dell’accaduto. L’indagine è stata sviluppata su più fronti, facendo emergere ulteriori aspetti e inducendo ad individuare gli estremi dell’omicidio. La difesa, rappresentata dall’avvocato Sinuhe Curcuraci, ha incaricato propri periti e dovrà rispondere alla ricostruzione investigativa. Di recente, come documentato dalle telecamere di “Trincee”, la madre di Vittoria, Irene Cassarino, ha voluto ricordare la figlia, ribadendo che si deve fare giustizia. Un dolore indelebile per i genitori che le hanno dovuto dire addio prematuramente.

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