La navetta oncologica è del popolo gelese! Le dichiarazioni di Cirignotta

 
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Gela. La navetta oncologica sarà operativa fino a Dicembre 2012 e con la piena disponibilità dei volontari dello sportello Emergency Oncology dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela.

Lo annuncia il movimento Polo Oncologico di Gela sottolineando l’importanza del servizio finalizzato all’accompagnamento dei malati presso le sedi di radioterapia di Catania.

Gli utenti che vogliono usufruire di tale beneficio possono rivolgersi e compilare l’apposita modulistica dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13 presso il primo piano dell’ospedale vicino al reparto di oncologia medica.

Dall’ottobre del 2010 fino alla data odierna sono state servite circa 250 persone che, in mancanza della radioterapia, hanno affrontato continui viaggi della speranza.

Un numero che entro l’anno si ridurrà in concomitanza della fine dei lavori della costruenda radioterapia a Gela. Il presidente del movimento Polo Oncologico, Maurizio Cirignotta precisa che l’ opera che come tutti sanno è stata ottenuta dal movimento polo oncologico dopo le immani lotte iniziate con gli incatenamenti del 2006, dove i pseudo comitati di garanzia politica che oggi si fanno tanto pubblicità a riguardo in alcune tivù locali , non erano presenti. L’infrastruttura è del popolo gelese!

Al riguardo comunico che l’intestazione della radioterapia a “Crocifisso Moscato” che con me ha voluto condividere tale conquista per il territorio, firmando a Roma il protocollo di intesa nel lontano 2007, è stato già stabilito da tempo in assessorato e fin dalla posa della prima pietra. Le promesse ,quindi del Dott. Paolo Cantaro, in merito, sono scontate. Richiamo invece la stessa direzione aziendale e visti i fatti di oggi a volere provvedere all’impegno delle somme ad avanzamento lavori e nel più breve tempo possibile alle ditte appaltanti affinchè i tempi di consegna vengano rispettati entro il 2012.

Con mio rammarico pubblico tale comunicato credendo che fino ad oggi di essermi comportato diplomaticamente con tutti ditte appaltanti e ASP oltre che la Sovraintendenza e di avere fatto rispettare anche per questo i tempi di costruzione e i tanti ostacoli proposti dagli stessi attori di oggi. La radioterapia non è una paternità ma una conquista dei tanti malati che ogni giorno affrontano i tanti viaggi della speranza sotto l’ignominia di decenni di dimenticanze sanitarie a Gela.

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