“La nomina di quell’avvocato è anomala”, Panebianco e Comandatore chiamano in aula il sindaco

 
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Gela. Una nomina “anomala” quella dell’avvocato Ferdinando D’Amario.

La nomina del legale abruzzese. Questa la valutazione che arriva dai consiglieri comunali Giovanni Panebianco e Anna Comandatore, a loro volta legali, che hanno deciso di presentare un’interrogazione sul caso. L’avvocato del foro de l’Aquila è stato scelto dalla giunta per rappresentare l’ente nel procedimento avviato davanti alla commissione provinciale tributaria a seguito di una serie di richieste fiscali fatte pervenire al gruppo Enimed. “Nel testo del provvedimento – spiegano i due consiglieri – non si comprende se l’avvocato D’Amario sia inserito nell’elenco dei legali stilato dall’ente comunale. Inoltre, si prevede il pagamento in suo favore di un compenso pari al 10% dell’intero valore della controversia che ammonta a circa 287 mila euro. Si tratta di un patto di quota lite in contrasto con le previsioni normative. Peraltro, ai legali che normalmente accettano incarichi dal Comune viene sempre imposta la riduzione del 10% del compenso rispetto ai minimi tariffari. Ci pare un’evidente disparità di trattamento”. Così, i due consiglieri hanno deciso di chiedere spiegazioni in aula direttamente al sindaco Domenico Messinese.

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